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Il Depuratore di Punta Gradelle dopo decenni di attesa finalmente completato l’impianto

Autore: Laura Cuomo | Pubblicato Agosto 2017 in Cultura

Finalmente, dopo decenni di attesa, per la gioia di residenti, turisti ed attivisti per la tutela del mare (come il gruppo Fb La Gran­de Onda) il depuratore di Punta Gradelle è stato completato e da alcuni mesi è già entrato in fun­zione.

Si tratta di un impianto modernissimo e tec­nologicamente avanzato, che raccoglie e tratta le acque reflue provenienti dai Comuni della pe­nisola sorrentina, da Sorrento a Vico Equense, restituendo al mare - a conclusione del ciclo di depurazione - acque batteriologicamente pure, secondo i parametri di legge. Ciò rappresenta un passaggio fondamentale per la lotta all’inquina­mento marino che causerà un deciso migliora­mento della balneabilità di uno dei tratti più sug­gestivi del Golfo di Napoli.

Il depuratore di Punta Gradelle, finanziato con i fondi dell’Unione Europea, del Ministero dell’Ambiente e della Regione Campania, ha una portata base di 1250 metri cubi di liquame, con un carico massimo di 8500 metri cubi in caso di grandi piogge. Le acque reflue vengono trattate mediante un processo biologico, il cui comparto è composto da quattro reattori con membrane che rappresentano il cuore dell’impianto. Sono 40 nel complesso le membrane che costituisco­no il comparto biologico, 10 in ogni reattore. «Si tratta di membrane di ultra filtrazione a fibra cava - spiega Davide Maniscalco, responsabile avviamento impianto biologico (società Veolia) - che hanno una porosità di 0,045 micron (mil­lesimo di millimetro). Sono immerse in vasca. Il processo è questo: si applica una depressione tramite una pompa volumetrica così l’acqua at­traversa la membrana e tutto ciò che è al di sopra di 0,045 micron viene bloccato. Ne esce acqua depurata».

Inoltre, grazie ad un sistema di grigliatura grossolana e fine è possibile bloccare il materia­le solido (assorbenti, condom, cotton fioc e tutto quanto impropriamente viene gettato nei wc): in tal modo si trattengono ben sedici quintali di ma­teriale al giorno, che prima dell’entrata in funzio­ne del depuratore si riversavano a mare.
I fanghi essiccati, prodotti dal processo di de­purazione vengono quindi dismessi dall’impian­to di Punta Gradelle mediante trasporto su gom­ma e coerentemente smaltiti.

Una delle peculiarità dell’impianto è quella di essere realizzato totalmente in galleria, dunque con impatto ambientale zero. Al depuratore si accede da Marina di Aequa, attraverso una gal­leria lunga circa 750 metri percorribile, in doppio senso, anche da automezzi pesanti. Gli impianti sono installati in gigantesche cavità sotterra­nee, realizzate allargando le originarie gallerie del collettore fognario. Presenti inoltre anche delle condotte di aerazione (una sfora sul litorale di Alimuri, a Meta, l’altra a Sorrento) in cui l’aria, forzata da turboventilatori, garantisce adeguate condizioni di umidità e temperatura.

Le acque depurate inoltre, potranno even­tualmente anche essere utilizzate per irrigazio­ne, innaffiamento stradale e altri usi simili, con­sentendo un enorme risparmio di acqua potabile.
La gestione dell’impianto, oggi nella fase di “collaudo”, sarà affidata alla Società Gori SPA.