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Cos’è 'affollamento dentale' e quali problemi comporta

Autore: dott. Giuseppe Di Maio | Pubblicato Settembre 2017 in Salute

Chi soffre di affollamento dentale registra una differenza sostanziale tra la dimensione dei denti e lo spazio necessario per il loro alline­amento all’interno della bocca. Spesso i denti fini­scono col sovrapporsi l’uno all’altro, emergono solo in parte o in alcuni casi rimangono completamente all’interno dell’osso.

Questo problema è più comunemente chiamato denti accavallati ed è molto diffuso tra la popola­zione. La causa di questa situazione trova origine in alcuni fattori che condizionano e riducono sensibil­mente lo spazio destinato ai denti e sono: il volume e la pressione della lingua, la pressione esercitata dalle guance, le caratteristiche intrinseche della mandibola e da cattive abitudini di masticazione ac­quisite soprattutto durante l’infanzia. In particolare l’abitudine di succhiarsi il dito o di tenere il ciuccio, di stringere il labbro superiore tra i denti, di respira­re continuamente con la bocca anziché con il naso, sono tutte attività apparentemente innocue che possono condizionare la crescita e la posizione dei denti, perché creano uno squilibrio tra i muscoli di lingua, labbra e guance. Anche il fattore dell’eredi­tarietà abbia una grande incidenza nel verificarsi di questa problematica.

Il perdurare di questa problematica può portare a preoccupanti conseguenze quali la malocclusio­ne – ossia la chiusura disallineata dell’arcata dentale superiore e inferiore – e il bruxismo – la tendenza a digrignare inconsapevolmente i denti, soprattutto durante il sonno.

Dal momento che non esiste un solo tipo di af­follamento dentale ma varia da paziente a paziente, sarà il dentista a scegliere di volta in volta l’intervento più idoneo da adottare. Il problema spesso richiede interventi delicati, specie in età adulta ecco perché è preferibile intervenire subito. Nei bambini, infatti, è possibile correggere l’accavallamento dentale e in alcuni casi evitarlo del tutto attraverso un intervento di ortodonzia. Il medico, ortodontista effettua lo stu­dio del caso clinico avvalendosi dei modelli in gesso, delle fotografie e dell’esame delle radiografie sulle quali è possibile effettuare una cefalometria, cioè la misurazione in millimetri delle basi scheletriche nel­le quali sarà possibile spostare e muovere i denti. In seguito allo studio del caso si potrà decidere il piano terapeutico che prevederà l’utilizzo di una sequenza programmata di apparecchiature ortodontiche e in alcuni casi l’estrazione strategica di alcuni elementi dentari per creare i giusti spazi necessari all’allinea­mento dentario e alla correzione delle malocclusio­ni.