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Ci vediamo nel futuro

Autore: Denise Ricciardi | Pubblicato Gennaio 2017 in Scelti per te

L’ibernazione è una fase biologica in cui le funzioni vitali vengono ridotte al minimo, ossia, grazie all’abbassamento della temperatura corporea vengono rallentati il battito cardiaco, la respirazione e il metabolismo. È un fenomeno spesso utilizzato nei film di fantascienza. Generalmente è quello che si suole definire “letargo” negli animali. Attraverso il progresso della medicina, il fenomeno dell’ibernazione è utilizzato anche in ambito umano per la conservazione di embrioni e spermatozoi, oppure, durante particolari interventi chirurgici. Recentemente si sostiene la possibilità di congelare corpi umani interi sperando in uno scongelamento, in future epoche, dovuto a nuove scoperte scientifiche – in questo caso particolare si parla di crioconservazione. Al momento, questo fenomeno è possibile solo su corpi già morti, per motivi etici e legali, quindi si iberna sfruttando il momento tra l’arresto cardiaco e la morte celebrale, sperando che così si possano lasciare intatte tutte le strutture nervose. Lo scopo principale alla base della crioconservazione è la speranza che quando i corpi saranno scongelati ci saranno cure che permetteranno la soluzione al problema che ha condotto al decesso, ad esempio per quanto riguarda i tumori. Pochi mesi fa una ragazza di 14 anni in Gran Bretagna ha espresso la volontà di essere ibernata post mortem. Il caso ha richiesto l’autorizzazione di un giudice dell’Alta Corte di Londra, data la discordanza di opinione dei genitori: la madre era favorevole ma il padre contrario in quanto sosteneva che se la figlia si fosse risvegliata tra 200 o 300 anni sarebbe stata sola e molto probabilmente non avrebbe ricordato più niente … quindi che vita sarebbe stata? Ma, la ragazza, prima di morire, aveva scritto una lettera al giudice spiegando la sua speranza di poter “vivere più a lungo” in futuro; questo ha sicuramente influito sull’esito del caso giuridico che è stato a favore della volontà della 14enne. Le prime reazioni alla notizia includono proteste da parte di associazioni religiose secondo cui è ingiusto cercare di prolungare la vita e aspirare a ‘rinascere’. Gli scienziati sono divisi - alcuni affermano che in futuro potrebbe diventare possibile ‘scaricare’ su computer la memoria e la coscienza umana, per poi caricarla di nuovo sul cervello dopo un ipotetico risveglio. Altri ritengono che, anche se così fosse, non sarebbe possibile recuperare completamente una piena coscienza di sé. Ma ne vale veramente la pena? Solo il tempo potrà dirlo.