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La costiera brilla nel TAEKWONDO

Autore: Josè Astarita | Pubblicato Aprile 2016 in Attualità

Con un prestigioso secondo posto nel Belgium open Taekwondo sparring tournament, Andrea Cuomo, pone sotto i riflettori una disciplina olimpica non conosciuta ai più.
Il giovane atleta della Taekwondo Vico Equense mette in bacheca un nuovo piccolo trionfo.
Cuomo, seguito dal maestro Giuseppe D’Aniello, si allena con costanza sin dai 4 anni, quando una disperata mamma lo consegnò alla disciplina delle arti marziali.
“Un modo per forgiare il rispetto delle regole, prima, e l’atleta poi” spiega il maestro D’Aniello.
Con D’Aniello, ex atleta azzurro, Andrea pone le basi di una crescita costante.
Un miglioramento anno dopo anno sino alle porte dell’azzurro.
Si accorge di lui il coordinatore nazionale dello Csen, Maurizio D’Oriano. Scocca la scintilla. Il selezionatore sceglie l’alfiere della Taekwondo Vico Equense per la divisa azzurra.
Il Takewondo è un’arte marziale coreana e uno sport da combattimento a contatto pieno nato fra gli anni ‘40 e ‘50. La disciplina si basa principalmente sull’uso di tecniche di calcio, combina tecniche di combattimento volte alla difesa personale, alla pratica agonistica soprattutto come sport olimpico, ma anche come esercizio ed in alcuni casi filosofia e meditazione.
Il 18enne Cuomo è una certezza nel panorama nazionale del taekwondo targato Csen. Il ragazzo costiero, infatti, si laurea campione nazionale della disciplina per ben cinque anni consecutivi.
D’Oriano lo seleziona con costanza per tutte le gare oltre i confini nazionali. Cintura nera seniores nella categoria -54chilogrammi, ha migliorato il suo personale piazzamento in un meeting con il secondo posto in Blegio..
Nel 2014 in Spagna chiude terzo nell’Open di Barcellona, mentre nelle trasferte in Bulgaria e Germania deve arrendersi agli avversari ai quarti di finale.
In Belgio, dopo aver abilmente superato le eliminatorie, sconfigge ai quarti l’atleta padrone di casa e in semifinale il rappresentate di Israele. Il suo cammino si ferma in finale con il rappresentante della Danimarca.
Una sconfitta che non fa passare in secondo piano un argento sudato e