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La nuova economia comportamentale

Autore: a cura del Dott. Massimo Fienga | Pubblicato Novembre 2017 in Attualità

Il premio Nobel per l’Economia (detta : “scien­za triste”) Richard Thaler, ha costruito un pon­te tra le analisi economiche e psicologiche dei processi decisionali individuali. Una nuova Economia Comportamentale che attualmente è molto considerata e che ha avuto e avrà un impatto profondo su molte aree della ricerca economica.
L’irrazio­nalità che ha do­mi­n a ­to in tale settore (dice Tha­ler) ha porta­to spesso crisi profonde sia nel seicento e settecento (crisi dei tuli­pani, dei mari del sud, Mississipì . . .) sino alle bolle di borsa del fatidico 1929 e alle allucinanti pazzie della Finanza del 2000 che hanno, di conse­guenza, portato alla grande recessione globale durata sino al 2015. Bisogna ri­flettere su ciò.

Il premio Nobel per l ’ Economiasostiene : “ Dobbiamo supporre che ancora oggi gran parte dell’Economia e’ profondamente” anti-comportamentale”, ossia si di­sinteressa di cosa le persone deside­rano, di come si comportano e cosa pen­sano. L’Economia impone e condiziona i comportamenti degli esseri umani consideran­doli solo e limitatamente razionali, ossia “cosa fanno e perché”. Quindi tralasciando e trascu­rando la cosa fondamentale da tener presente: quale vero approccio ha l’umanità nelle scelte finanziarie (e non solo) e quanto realmente e giustamente di emotivo ci sia negli ordinari comportamenti.

L’Economia umana e reale parte dalla consa­pevolezza che le persone spesso fanno scelte ir­razionali e identifica politiche non coercitive per orientarle verso decisioni desiderabili e serene sul piano individuale e collettivo.

L’ Economia Comportamentale , come afferma il neo premio Nobel, è legata ai fenomeni Finanziari applicando i principi del­la psicologia : “Quei tratti umani che – spiega all’Accademia delle Scienze Svedese- influen­zano sistematicamente le decisioni individuali e gli esiti del Mercato Finanziario.”
Secondo le teorie di Thaler le persone tendo­no a semplificare le loro decisioni in ambito finanziario (spesso proiettate al solo rendimen­to), creando ragionamenti isolati, concentran­dosi sull’impatto circoscritto di una singola de­cisione invece di valutare con più attenzione e preparazione quali potrebbero essere gli effetti complessivi e quindi più ampi e diversificati.
In modo analogo, la maggior parte di noi è portata ad attribuire un valore diverso ad un determinato bene e ...se in suo possesso dan­dogli un valore più alto del reale essendo “avverso e impaurito alla naturale perdita”. Se il possesso non è il suo, al contrario, da al bene un valore ( ...stranamente?) tendenzialmente più basso prestando minore attenzione.

Alla base di tutto ciò ( dice il Prof. Richard T.) c’è il fatto che gli esseri umani sbagliano, e sba­gliano in continuazione, ed è possibile prevede­re gli errori e costruire dei numerosi modelli di comportamento più sereni e più consoni all’Eco­nomia classica.
Richard Thaler, quindi, è un innovatore in Economia, in quanto va oltre la semplice Analisi della psicologia umana e i soliti numeri creando una fusione valida in un unico grande studio su tali argomenti.
Ciò ha un valore particolare in quanto avvici­na la “ Scienza triste” (cioè la Economia) ad un aspetto ed un comportamento reale a quello dell’uomo medio.
Speriamo che questa analisi “ meno fredda e meno triste” abbia nel tempo successo.
Finanza più articolata e più studiata per af­frontarla in maniera meno fredda, più serena e più vicina ai comportamenti emotivi.