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Immigrazione: Proroghe ai visti come si ottengono?

Autore: avv. Patrizia Cappiello | Pubblicato Dicembre 2017 in Attualità

Sono un cittadino extracomunitario venuto a trovare dei parenti, il mio visto dura solo 90 giorni, ma vorrei trattenermi un pò di più. Posso chiedere una proroga? In ogni caso quan­to tempo deve passare, dopo la scadenza del visto, per rientrare in Italia?

A chi viene in Italia per brevi periodi, ad esempio per turismo o per visitare un parente, viene rilasciato un “visto uni­forme Schengen”, che ha una durata mas­sima di 90 giorni. Una volta in Italia, non c’è bisogno di chiedere il permesso di soggiorno, basta una semplice dichiarazione di presenza. Alla scadenza dei 90 giorni, il cittadino stra­niero deve ritornare in patria se non vuole trasformarsi a tutti gli effetti in un im­migrato irregolare e quindi essere soggetto a un’espulsione, con conseguente divieto di tornare in Italia. 

Il regolamento attuativo del Testo Unico sull’Immigra­zione (DPR 394/1999), all’articolo 13, prevede la possibilità di trattenersi oltre quella data solo se ricor­rono “seri motivi, in particolare di carattere umanitario o risul­tanti da obblighi costituzionali o internazionali”. La proroga, quindi, può scattare solo in casi eccezionali, come ad esempio una malattia o un incidente che costringe il cittadino stra­niero a ricoverarsi in ospedale e gli impedisce di tornare a casa finché non sarà in gra­do di viaggiare. In questi casi, bisogna comunque rivolgersi alla Questura competente del luogo in cui ci si trova e chie­dere di poter pro­lungare il soggiorno in Italia, presentando tutta la documentazione a supporto delle proprie buone ragioni. Si tratta però, conviene ripeterlo, di situazioni molto rare.
Quanto al rientro in Italia, secondo la leg­ge un cittadino extracomunitario può entra­re nel nostro paese per turismo nell’arco di un anno per un periodo complessivo di 180 giorni, specificatamente 90 giorni a semestre, che si calcola dal primo ingresso.