Come leggere il codice stampato sul guscio delle uova
Su tutte le uova che acquisti troverai stampato sul guscio un codice misterioso di 11 cifre composto da numeri e lettere. Ti sei mai chiesto di che si tratta? E’ di un codice di tracciabilità che rivela l’origine e la qualità delle uova. Questa etichettatura è obbligatoria ai sensi del Regolamento CE 2295 del 2003.
Vuoi sapere come si legge questo codice identificativo?
Iniziamo con il primo numero, quello più interessante perché indica come è stata allevata la gallina e di conseguenza qual è la qualità dell’uovo deposto.
- “0” Uova da agricoltura biologica: soggetta alle normative degli allevamenti biologici, mangimi biologici e allevamento per lo più in un terreno naturale e all’aperto.
- “1” Allevamento all’aperto: le galline per alcune ore al giorno possono razzolare in un ambiente esterno protetto e controllato per ragioni sanitarie e le uova vengono deposte sul terreno o nei nidi.
- “2” Allevamento a terra: le galline sono allevate in un capannone libere di muoversi, le uova vengono deposte nei nidi o sul terreno.
- “3” Allevamento in gabbia (batteria): le galline vengono allevate in un ambiente confinato, depongono le uova direttamente in una macchina preposta alla raccolta.
Le sigle sopraindicate sono obbligatorie su ciascun uovo, mentre nelle confezioni va apposta obbligatoriamente la dicitura per intero e quindi:
- “uova da agricoltura biologica”
- “uova da allevamento all’aperto”
- “uova da allevamento a terra”
- “uova da allevamento in gabbie”
La tipologia di allevamento incide sul costo finale delle uova e sulla qualità. L’ 86% delle uova destinate al consumo diretto, provengono da un allevamento di tipo 3 (allevamento in gabbia).
La sigla che segue indica la nazione di produzione: “IT” per le uova italiane. Se la provenienza delle uova è di paesi terzi, la dicitura sugli imballaggi è “sistema di allevamento indeterminato”.
Subito dopo trovi un codice di tre lettere che identifica il codice Istat del Comune di ubicazione dell’allevamento, seguito dalla sigla della Provincia.
L’ultimo numero corrisponde al numero attribuito dall’Asl a ciascun allevamento. Si tratta di un’indicazione particolarmente utile in caso di problemi sanitari.
Sulla confezione compaiono anche altre informazioni utili come la data di deposizione delle uova, la scritta “Extra” o “Extra Fresche” quando le uova sono commerciabilizzabili fino al settimo giorno dall’imballaggio o il nono dalla deposizione, “Fresche” fino al 21° giorno e le dimensioni (XL uova grandissime – L uova grandi – M uova medie- S uova piccole).
Le uova classificate nella categoria “A” sono uova da vendere al pubblico mentre le uova di categoria B, denominate “seconda qualità”, sono invece destinate all’industria alimentare o non alimentare. Le uova di categoria “A” non debbono subire nessun trattamento e non devono essere lavate. Se lavate sono marchiate come “uova lavate”. Per legge la data di scadenza è di 28 giorni dalla data di deposizione delle uova.
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