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C'era una volta Sorrento... la fotogallery del sito 'il meglio di Sorrento'

Pubblicato Luglio 2018 in Cultura

Nel vedere Sorrento come è configurata attualmente, risulta difficile immaginare Sorrento 100 o 200 anni fa.
Magari senza Corso Italia. Senza Piazza Tasso. Senza Piazza della Vittoria...
Ma con castello ed una porta di ingresso alla città che, per chi proveniva dalla zona della piana di Sorrento (e quindi da Napoli o da località inter­medie), era reso possibile solo attraversando un ponte che consentiva di by-passare il vallone dei mulini che, all’epoca, giungeva ininterrotto fino alla marina piccola, successivamente destinata a diventare il porto della Città del Tasso.
Per raccontare quella realtà si potrebbe ini­ziare, quasi come in una favola, affermando:
“C’era una volta una Sorrento che era as­sai diversa da quella che conosciamo oggi. Essa comprendeva i territori racchiusi tra gli at­tuali comuni di Meta e Sorrento stessa (inclusi Piano di Sorrento e Sant’Agnello), ma la vera cittadella fortificata e protetta da murazio­ni destinate a respingere ogni tentativo di invasione era limitato ad un fazzoletto di terra che non superava il Vallone dei Mulini, che non si affacciava su Via degli Aranci e che aveva come ulteriore limite la “Porta di Massa” (perché, per l’ ap­punto, posta in direzione di Massa Librense) il tutto fino a giungere alle Marine: quella Grande – che evidentemente era il primo vero porto – e quella piccola – che, con il tempo, è divenuta il prin­cipale punto di raccordo con le altre località marittime del Golfo di Napoli e del Golfo di Salerno.”
Pensando proprio a quella cittadella risalente al XIX secolo, i responsabili del sito dedi­cato a “Il Meglio di Sorrento” hanno pensato di proporre una galleria fotografica (arric­chita da una ventina di magnifi­che incisioni, stampe e disegni) che consentono quasi di riuscire a vedere come era configurato l’attuale cuore della città del Tasso in epoche relativamente remote.
Nell’introdurre le immagini - che sono più eloquenti di mille parole – nella pagina intro­duttiva alla “fotogallery” si legge: “Nel pensare alla piazza principale di Sorrento oggi, non si può fare altro che immaginare Piazza Tasso e farsi condizionare dall’a­spetto che ormai tutti conosco­no. Eppure c’è stato un tempo in cui essa non esisteva (se non in minima parte) e, per di più, si chiamava Piazza del Castello in ragione del fatto che era caratterizzata dalla presenza di un Castello Aragonese pro­babilmente edificato nel 1459.
Quella stessa piazza, di fatto, rappresentava il limite estremo della cittadella fortificata in di­rezione Napoli perché, oltre che dallo stesso Castello, era dominata dalla presenza della principale porta di accesso alla città (detta porta del Piano o, anche, porta maggiore), incasto­nata nelle antiche mura vicereali e sormontata dal­la statua di Sant’Antonino.
La sua trasformazione, sostanzialmente, ebbe inizio per effetto dei moti connessi alla rivoluzio­ne napoletana del 1799. A quell’epoca, infatti, una parte della plebe sorrentina, guidata da Domenico Fiorentino, detto il “Mercantiello”, decise di oppor­si alla entrata in città delle truppe francesi che sostenevano l’ ondata rivoluzionaria.
La risposta degli invasori non si fece attendere e la città non solo fu posta sotto assedio, ma si ritro­vò al centro di un cannoneggia­mento che danneggiò seriamente il castello e che ebbe termine solo quando l’ arcivescovo sorrentino del tempo, Monsignor Pepe otten­ne di trattare la resa, seguita dalla erogazione di un pesante dazio: il pagamento di 5.000 ducati per spese di guerra ed il “dono”, al Generale Sarazin, di un ritratto di Torquato Tasso conservato dal pa­trizio Gaetano Spasiano erede indi­retto del sommo poeta sorrentino.
Cominciò così una lenta, ma inesorabile tra­sformazione. Il castello non fu riparato ed anzi, nel 1840, il decurionato sorrentino (equivalente al consiglio comunale dell’epoca) decise che era giunto il tempo per procedersi all’abbattimento del baluardo di­fensivo. Cosa che di fatto avvenne prima della fine dell’estate del 1842.
Il 20 agosto di quell’anno, in­fatti, il sindaco, con i deputati cit­tadini e l’ architetto Celentano (in­caricato di guidare l’ effettuazione dei lavori), si recarono ufficialmen­te in loco per verificare, in maniera formale, l’ avvenuta demolizione.
Fu il primo atto di una me­tamorfosi destinata a perfezio­narsi nel corso di mezzo secolo circa.” Infatti gli stessi collaboratori de “Il Me­glio di Sorrento” precisano: “Mentre si cercava di consolidare il ponte che consentiva di acce­dere alla città (1860), infatti, fu deciso di inizia­re a colmare il vallone dei Mulini, di abbattere le mura e la stessa porta. Una volta abbattuta quest’ultima (11 luglio 1864) la statua di Sant’An­tonino fu posta su un piedistallo e spostata. Poco dopo sarebbe iniziata e conclusa la realizzazione del Corso Italia (allora Corso Duomo) che fino ad allora non esisteva. E, man mano, si diede il via alla “occlusione” del vallone dei mulini per dare spazio ad una degna location destinata ad ospitare una statua dedicata ad uno dei più celebri figli di Sorren­to: quel Torquato Tasso a cui, per l’ appunto oggi, è dedicata la “nuova piazza”.
A proposito della configurazione della Piaz­za del Castello; dello stesso castello; della porta del piano; e delle murazioni ci restano an­cora alcune stampe, alcune incisioni e qualche schizzo.
Ad onor del vero sono assai poche e sicura­mente insufficienti per appagare le curiosità di chi, come noi, avrebbe voluto vedere di più.
Ciò non toglie che grazie ad una paziente ri­cerca, siamo riusciti a ricavare una “fotogallery” sufficientemente esauriente per potere avere una idea di massima di cosa si potesse vedere di Piazza del Castello fino buona parte del XIX secolo, tanto in entrata, quanto in uscita, quan­to ancora dal sottostante vallone dei Mulini. A parte la presenza del castello, a parte la presen­za della porta, a parte la presenza della statua di Sant’Antonino e di alcune fontane (poi riposiziona­te all’ nterno della cittadella) si possono apprezza­re la presenza di un orologio (abbastanza moderno per quei tempi) e di un campanile posto alla som­mità del castello (probabilmente per essere usato nel caso in cui fosse stato necessario richiamare l’ attenzione dell’intera città in caso di bisogno).
Tutto questo ci consente di disporre di imma­gini che permettono di vedere, almeno in parte o i prospettiva, come era la piazza principale di Sorren­to (Piazza del Castello) prima del 1842.
Considerato che si tratta di poco meno di due­cento anni orsono, forse non è poco.
Buona visione!!!!”