
C'era una volta Sorrento... la fotogallery del sito 'il meglio di Sorrento'

Nel vedere Sorrento come è configurata attualmente, risulta difficile immaginare Sorrento 100 o 200 anni fa.
Magari senza Corso Italia. Senza Piazza Tasso. Senza Piazza della Vittoria...
Ma con castello ed una porta di ingresso alla città che, per chi proveniva dalla zona della piana di Sorrento (e quindi da Napoli o da località intermedie), era reso possibile solo attraversando un ponte che consentiva di by-passare il vallone dei mulini che, all’epoca, giungeva ininterrotto fino alla marina piccola, successivamente destinata a diventare il porto della Città del Tasso.
Per raccontare quella realtà si potrebbe iniziare, quasi come in una favola, affermando:
“C’era una volta una Sorrento che era assai diversa da quella che conosciamo oggi. Essa comprendeva i territori racchiusi tra gli attuali comuni di Meta e Sorrento stessa (inclusi Piano di Sorrento e Sant’Agnello), ma la vera cittadella fortificata e protetta da murazioni destinate a respingere ogni tentativo di invasione era limitato ad un fazzoletto di terra che non superava il Vallone dei Mulini, che non si affacciava su Via degli Aranci e che aveva come ulteriore limite la “Porta di Massa” (perché, per l’ appunto, posta in direzione di Massa Librense) il tutto fino a giungere alle Marine: quella Grande – che evidentemente era il primo vero porto – e quella piccola – che, con il tempo, è divenuta il principale punto di raccordo con le altre località marittime del Golfo di Napoli e del Golfo di Salerno.”
Pensando proprio a quella cittadella risalente al XIX secolo, i responsabili del sito dedicato a “Il Meglio di Sorrento” hanno pensato di proporre una galleria fotografica (arricchita da una ventina di magnifiche incisioni, stampe e disegni) che consentono quasi di riuscire a vedere come era configurato l’attuale cuore della città del Tasso in epoche relativamente remote.
Nell’introdurre le immagini - che sono più eloquenti di mille parole – nella pagina introduttiva alla “fotogallery” si legge: “Nel pensare alla piazza principale di Sorrento oggi, non si può fare altro che immaginare Piazza Tasso e farsi condizionare dall’aspetto che ormai tutti conoscono. Eppure c’è stato un tempo in cui essa non esisteva (se non in minima parte) e, per di più, si chiamava Piazza del Castello in ragione del fatto che era caratterizzata dalla presenza di un Castello Aragonese probabilmente edificato nel 1459.
Quella stessa piazza, di fatto, rappresentava il limite estremo della cittadella fortificata in direzione Napoli perché, oltre che dallo stesso Castello, era dominata dalla presenza della principale porta di accesso alla città (detta porta del Piano o, anche, porta maggiore), incastonata nelle antiche mura vicereali e sormontata dalla statua di Sant’Antonino.
La sua trasformazione, sostanzialmente, ebbe inizio per effetto dei moti connessi alla rivoluzione napoletana del 1799. A quell’epoca, infatti, una parte della plebe sorrentina, guidata da Domenico Fiorentino, detto il “Mercantiello”, decise di opporsi alla entrata in città delle truppe francesi che sostenevano l’ ondata rivoluzionaria.
La risposta degli invasori non si fece attendere e la città non solo fu posta sotto assedio, ma si ritrovò al centro di un cannoneggiamento che danneggiò seriamente il castello e che ebbe termine solo quando l’ arcivescovo sorrentino del tempo, Monsignor Pepe ottenne di trattare la resa, seguita dalla erogazione di un pesante dazio: il pagamento di 5.000 ducati per spese di guerra ed il “dono”, al Generale Sarazin, di un ritratto di Torquato Tasso conservato dal patrizio Gaetano Spasiano erede indiretto del sommo poeta sorrentino.
Cominciò così una lenta, ma inesorabile trasformazione. Il castello non fu riparato ed anzi, nel 1840, il decurionato sorrentino (equivalente al consiglio comunale dell’epoca) decise che era giunto il tempo per procedersi all’abbattimento del baluardo difensivo. Cosa che di fatto avvenne prima della fine dell’estate del 1842.
Il 20 agosto di quell’anno, infatti, il sindaco, con i deputati cittadini e l’ architetto Celentano (incaricato di guidare l’ effettuazione dei lavori), si recarono ufficialmente in loco per verificare, in maniera formale, l’ avvenuta demolizione.
Fu il primo atto di una metamorfosi destinata a perfezionarsi nel corso di mezzo secolo circa.” Infatti gli stessi collaboratori de “Il Meglio di Sorrento” precisano: “Mentre si cercava di consolidare il ponte che consentiva di accedere alla città (1860), infatti, fu deciso di iniziare a colmare il vallone dei Mulini, di abbattere le mura e la stessa porta. Una volta abbattuta quest’ultima (11 luglio 1864) la statua di Sant’Antonino fu posta su un piedistallo e spostata. Poco dopo sarebbe iniziata e conclusa la realizzazione del Corso Italia (allora Corso Duomo) che fino ad allora non esisteva. E, man mano, si diede il via alla “occlusione” del vallone dei mulini per dare spazio ad una degna location destinata ad ospitare una statua dedicata ad uno dei più celebri figli di Sorrento: quel Torquato Tasso a cui, per l’ appunto oggi, è dedicata la “nuova piazza”.
A proposito della configurazione della Piazza del Castello; dello stesso castello; della porta del piano; e delle murazioni ci restano ancora alcune stampe, alcune incisioni e qualche schizzo.
Ad onor del vero sono assai poche e sicuramente insufficienti per appagare le curiosità di chi, come noi, avrebbe voluto vedere di più.
Ciò non toglie che grazie ad una paziente ricerca, siamo riusciti a ricavare una “fotogallery” sufficientemente esauriente per potere avere una idea di massima di cosa si potesse vedere di Piazza del Castello fino buona parte del XIX secolo, tanto in entrata, quanto in uscita, quanto ancora dal sottostante vallone dei Mulini. A parte la presenza del castello, a parte la presenza della porta, a parte la presenza della statua di Sant’Antonino e di alcune fontane (poi riposizionate all’ nterno della cittadella) si possono apprezzare la presenza di un orologio (abbastanza moderno per quei tempi) e di un campanile posto alla sommità del castello (probabilmente per essere usato nel caso in cui fosse stato necessario richiamare l’ attenzione dell’intera città in caso di bisogno).
Tutto questo ci consente di disporre di immagini che permettono di vedere, almeno in parte o i prospettiva, come era la piazza principale di Sorrento (Piazza del Castello) prima del 1842.
Considerato che si tratta di poco meno di duecento anni orsono, forse non è poco.
Buona visione!!!!”
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