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Come staccare i figli dai videogiochi

Autore: a cura di Erminio Ricciardi | Pubblicato Maggio 2021 in Cultura

Molti genitori sono preoccupati per la cattiva abitudine dei figli di restare incollati ore e ore di fronte ai videogiochi. Quando certano di staccarli dal joystick i figli mostrano un atteggiamento ostile influenzati dalle immagini di violenza contenute in alcuni giochi. I genitori preoccupati per i cambiamenti che vedono nel proprio figlio non sanno più che fare per interrompere questa dipendenza.
Secondo quanto affermato dall’Accademia Americana dei Pediatri è accertato che telefonini, tablet, e quant’altro non danneggiano la crescita di un bambino se usati con moderazione e accortezza. I ricercatori si sono concentrati sui bambini in età 3 - 5 anni per valutare l’eventuale associazione tra tempo trascorso davanti allo schermo e l’inizio di problemi comportamentali. E’ emerso che più di 2 ore al giorno davanti agli schermi aumenta il rischio di sviluppare “disturbi del comportamento”, mentre è stato dimostrato che i bambini più tempo passano a praticare attività sportive o artistiche, meno possibilità hanno di sviluppare disturbi.
Un uso adeguato dei videogiochi può tranquillamente far parte della crescita di un bambino. Il problema non è la tecnologia, ma bensì l’uso responsabile della tecnologia in quanto a contenuti e quantità. Se un figlio riesce a portare a termine compiti e attività extrascolastiche, praticare attività sportive e avere relazioni amicali non virtuali, allora il genitore ha meno motivi per essere preoccupato.
Quali sono i sintomi della dipendenza da videogiochi?
Isolarsi dal mondo reale, diventare insensibili, ansiosi, irascibili, soffrire d’insonnia, sentirsi sempre stanchi, andare in collera quando i genitori bloccano il gioco, trascurare lo studio, evitare sport e relazioni amicali, lamentare mal di testa, mal di schiena e disturbi alla vista.
Cosa può fare un genitore?
I genitori non possono restare passivi o indifferenti di fronte ai primi segnali di dipendenza. Bisogna agire prontamente. Innanzitutto non si deve demonizzare la tecnologia vietando tutti i giochi. Per la crescita sana dei bambini più piccoli è opportuno dare loro limiti su argomenti violenti e a sfondo sessuale fornendo le opportune spiegazioni. Concordare insieme l’orario di utilizzo del videogioco e vietare l’uso notturno, in quanto interferisce con la qualità e la quantità del sonno. Inoltre è sbagliato usare tablet o videogiochi come “babysitter”, facendo giocare i piccoli da soli per ore e ore senza accertarsi di cosa stiano facendo. I genitori disinformati sugli eroi dei videogiochi amati dai figli potrebbero condividerne le sue passioni, chiedendo di poter giocare con lui. Poi si possono proporre e condividere qualche alternativa: un film, una passeggiata, una lettura, ascoltare buona musica. Oppure si possono promuovere programmi di qualità, come documentari che trattano temi di storia, di geografia e scienze naturali; appoggiare l’uso di APP o videogiochi che si propongono obiettivi cognitivi, logici e linguistici.