Sei oppresso dalla presenza insistente di un ex?
Quando si decide di mettere la parola fine a una storia d’amore non sempre l’altra/o riesce ad accettare la situazione e mollare la presa. Così, capita che relazioni chiuse da mesi continuano a risentire della presenza di una/o ex-compagna/o opprimente, che invade la vita della propria vittima come una/un vera/o stalker con telefonate, regali, richieste d’appuntamento e sorprese poco gradite.
Quando l’ex che tenta di riconquistare l’amato/a sommergendolo/a di attenzioni e regali: peluche, vestiti e altri improbabili oggetti accompagnati da lettere di scuse; la strategia più efficace è quella di rimandare ogni cosa al mittente. In alcuni casi sarà necessario mettere mano al portafoglio e spedire al mandante il tutto magari in una scatola dalle dimensioni ingombranti.
Sei al parco a fare jogging e la/il tua/o ex spunta dai cespugli oppure appare durante gli aperitivi con gli amici o, addirittura, nei pressi del posto di lavoro? Le scuse addotte sono le più banali: “passavo di qui”; “che coincidenza”. Di casualità c’è davvero poca in quanto la/l’ex, conoscendoti bene, sa esattamente quali sono le tue abitudini. Il metodo più semplice per liberarsi di questa/o esperta/o di incontri “causali” è cambiare la propria routine quotidiana. Ma non basta, è necessario istruire adeguatamente anche gli amici che mantengono rapporti con l’ex: perché molto spesso le informazioni sulle nuove abitudini vengono spifferate da conoscenti dalla lingua lunga.
Infine, c’è il paranoico: quello che analizza anni di relazioni alla ricerca di segnali improbabili che potrebbero giustificare la fine del rapporto. Anche dopo mesi si presenta con una email o una telefonata chiedendo conferma della bravura delle sue prestazioni sessuali o addirittura presentando con una lista di confronto fa lei/lui e la/il nuova/o partner. Non mancano neppure le minacce emozionali quali: “te ne pentirai di avermi perso” o “non troverai nessun altro come me”. Per fiaccare questo tipo di molestatrice/tore basterà prendersi la responsabilità della rottura sentimentale, anche quando non si è colpevoli.
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