
REALITY SHOW: la vittoria della TV spazzatura

Da un po’ di anni a questa parte i risultati delle audience televisive sollecitano considerazioni di perplessità e di indignato pessimismo: è noto infatti che il successo delle principali emittenti televisive si individuano in programmi della cosiddetta “reality tv”, che sia ispirata ad isole di naufraghi o al famoso romanzo “1984” di Orwell.
La reality tv, infatti, si basa su situazioni ispirate alla “realtà”, su racconti di esperienze personali, sulla trasformazione di persone comuni in protagonisti, sulla sollecitazione di emozioni e sulla messa in atto di esperimenti relazionali.
É proprio questa “trasformazione” uno degli elementi sui quali agiscono i reality, portando i protagonisti “ad adeguarsi” alle figure-tipo previste dal format, trasformandoli in “personaggi”, sfruttando il loro desiderio di visibilità per immergerli in ruoli stereotipati. Insomma, è molto pesante l’intervento che viene fatto sulla realtà.
Ma è importante considerare un aspetto ben più nefasto dei Reality Show, ovvero la diseducazione che trasmettono, in primis agli spettatori più giovani. Già nel 2004, al tempo della seconda edizione dell’Isola dei Famosi, l’Unione Italiana Genitori definì questo un programma diseducativo, in quanto gli adolescenti non traevano un buon esempio assistendo a liti, comportamenti aggressivi, scorretti o addirittura volgari da parte dei VIP protagonisti sull’isola. Infatti è noto che molti giovani tendano facilmente ad imitare i modelli che la televisione propone, poiché così facendo sembra loro di avvicinarsi maggiormente alla strada per il successo.
A tal proposito, è evidente come i Reality Show abbiano rivoluzionato, in negativo, il modo di accedere al mondo dello spettacolo. Se una volta per diventare famosi era necessario coltivare un proprio talento, trovare le occasioni giuste per mostrare al pubblico le proprie capacità, nonché lottare e migliorarsi continuamente per raggiungere livelli sempre più alti, oggi la fama si raggiunge con poco.
Infatti non è più necessario eccellere in qualcosa, basta mostrarsi per qualche mese sotto l’occhio di centinaia di telecamere e comportarsi in modo da suscitare gossip e polemiche. Forse è per questo che la televisione di oggi viene definita “spazzatura”, essendosi ormai riempita di showgirls e altri personaggi usciti dai Reality che si fanno conoscere velocemente per motivazioni poco condivisibili, ma che restano sprovvisti di qualunque talento artistico.
Insomma, la “reality TV” è la verità della stessa TV, non quella del reale: è l’idea che la TV si fa della realtà.
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