Perché in napoletano il salvadanaio si chiama ‘carusiello’?
Il ‘carusiello’ è un salvadanaio di creta con il classico foro orizzontale per introdurre monetine, che bisogna ridurre in cocci per recuperare il denaro. Per scoprirne le origini dobbiamo risalire ad un’altra parola usata soltanto a Napoli: il caruso. Per caruso, o mellone, si intende una testa rasata o comunque con un taglio di capelli cortissimo. Il termine deriva dal latino “cariosus“, che tradotto significa, appunto, glabro, privo di peli, oppure potrebbe derivare dal verbo greco “keiro“, che significa tagliare o rasare. Ma cosa collega un salvadanaio di creta ad una testa rasata? Durante la dominazione spagnola, i nobili cavalieri della corona erano soliti dilettarsi con giochi e tornei in sella al loro cavallo. Uno di questi prevedeva il lanciarsi una grossa palla di creta chiamata ‘caruso’ che per il colore e le dimensioni somigliava ad una testa rasata. I salvadanai del tempo, che erano in tutto e per tutto una versione ridotta di quelle palle, vennero chiamati “piccoli carusi” e, quindi, “carusielli”.
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