
Perché le cose inutili in napoletano si chiamano “sciartapelle”?

In origine lo sciartapelle era colui che scartava e selezionava le vecchie carte, distinguendo quelle consultabili da quelle ormai deteriorate dal tempo e dall’usura. L’etimologia, infatti, risale al latino scapus chartarum, ovvero fascicolo di carte. Con l’avvicendarsi, in seguito, delle lingue neolatine l’espressione è stata trasferita anche al francese e allo spagnolo. Con il passare del tempo, però, oltre a cambiare lingua il termine ha in parte modificato anche il proprio significato, o meglio lo ha esteso in generale non solo alle vecchie cartacce ma a tutti gli oggetti in pessimo stato. Oggi, infatti, sciartapelle indica proprio l’insieme degli oggetti di cui le persone si disfano, perché non più in condizione da poter essere utilizzati.
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