
Gli occhiali ideali per dispositivi elettronici

L’abitudine che accomuna tante persone, che sia per lavoro o per svago, è quella di trascorrere ore ed ore davanti ad un computer o ad un cellulare.
Questa consuetudine non è per niente salutare in quanto tutti questi dispositivi elettronici (computer, tablet, tv ecc...) emettono una forma di radiazione elettromagnetica chiamata
“luce blu” particolarmente dannosa all’occhio umano.
La luce blu ha una lunghezza d’onda compresa tra i 380 e i 500 nm e a causa della sua alta frequenza riesce a penetrare il cristallino raggiungendo, e danneggiando, la retina. Gli effetti di una sovraesposizione da “luce blu” possono essere suddivisi nel breve e nel lungo periodo.
Il 91% delle persone dopo 6-8 ore (breve periodo) trascorse davanti ad uno schermo lamenta:
rossore e occhi irritati;
mal di testa;
stanchezza visiva;
secchezza oculare;
insonnia;
Nel lungo periodo la “luce blu” puó portare alla riduzione della densità del pigmento maculare che rappresenta uno dei fattori di rischio per l’insorgenza della maculopatia.
Per proteggere i propri occhi e ridurre così l’esposizione alle fonti di “luce blu” è consigliato indossare occhiali aventi lenti con trattamento Blue Protect.
Articoli Salute
- Rumore: il killer dell'udito
- Come cambia la Medicina dopo l’emergenza COVID-19
- L'altra medicina: la Riflessologia
- Allergia e Apnee Notturne nel bambino e nell’adulto: a Sorrento un focus a 360 gradi
- Osteopatia e sistema linfatico
- Hardgainer: Lenti a crescere
- Estate, attenti all’Herpes
- Il ciuccio può provocare danni alla dentatura?
- Colazione ideale, dolce o salata?
- Recessione gengivale mai sottovalutarle!
- Gambe pesanti, combattile con la Pressoterapia
- Cosa sono le faccette e a cosa servono?
- Il caffè fa bene o fa male, cosa dice la scienza
- Ritiro gengivale. Perché?
- Acqua Minerale: Leggere l'etichetta prima di scendere
- Osteopatia e prostata
- Malocclusione dentale: cos'è, quali sono i rimedi e le conseguenze se non viene curata
- Curarsi con gli oligoelementi – Diatesi anergica e sindrome di disadattamento