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Come curare l’ernia del disco senza intervento

Autore: dott. Francesco Di Maio | Pubblicato Gennaio 2017 in Salute

L’ ernia discale generalmente è la conseguenza di una serie di piccoli sforzi ripetuti nel tempo, tipici dei lavori pesanti. Più raramente deriva da un unico sforzo molto intenso. La colonna vertebrale è composta da una serie di vertebre articolate fra loro che permettono il movimento della schiena. Tra una vertebra e l’altra risiede il disco intervertebrale, una sorta di ammortizzatore costituito da una parte esterna, a forma di anello fibroso, detta “anulus”, e da una parte interna, detta “nucleo polposo” di consistenza molle e costituita per il 90% di acqua.
La parte interna ha la funzione di distribuire a tutto il disco le forze che lo sollecitano. Quando le sollecitazioni sono troppo forti oppure nel caso in cui il disco è degenerato può verificarsi che l’anello fibroso si deformi o addirittura si rompi facendo fuoriuscire il nucleo polposo.

I sintomi tipici dell’ernia del disco sono:
dolore alla schiena; muscolatura della schiena contratta e dolente;
postura anomala adottata per alleviare il dolore;
sensazione di formicolio, dolore, alterazioni della sensibilità alla gamba o al braccio;
diminuzione della forza e poi della musco­latura di gamba o braccio.

Nella fase iniziale si ha una semplice degene­razione del disco che, se non curata, provoca il suo spostamento verso la periferia.
In questo caso l’ernia può essere trattata con mezzi non invasivi come: riposo a letto per po­chi giorni; farmaci antiinfiammatori, antidolori­fici, neurotrofici, miorilassanti; tutori ortopedici quali fasce lombari di sostegno, collari cervicali di riposo; trazioni cervicali o lombari che hanno lo scopo di distendere la colonna aumentando gli spazi intervertebrali.

Importante è seguire una terapia fisica e sot­toporsi ad un ciclo di ultrasuoni, tens, tecar, in­frarossi, laser, ionoforesi, magnetoterapia, che permettono di combattere il dolore e l’infiam­mazione. A seguire è necessaria una corretta ri­educazione posturale attuando dei trattamenti che vanno a diminuire il dolore e a frenare il de­corso della patologia. È indispensabile affidarsi alle mani di un medico specialista in fisiatria qualificato ad effettuare le opportune tecniche di manipolazione.

IMPORTANTE
In nessun caso è possibile far rientrare un’ernia espulsa tramite le terapie conservative. Se non dovessero arrivare i risultati sperati, sarà neces­sario l’intervento chirurgico.