
Cos’è 'affollamento dentale' e quali problemi comporta

Chi soffre di affollamento dentale registra una differenza sostanziale tra la dimensione dei denti e lo spazio necessario per il loro allineamento all’interno della bocca. Spesso i denti finiscono col sovrapporsi l’uno all’altro, emergono solo in parte o in alcuni casi rimangono completamente all’interno dell’osso.
Questo problema è più comunemente chiamato denti accavallati ed è molto diffuso tra la popolazione. La causa di questa situazione trova origine in alcuni fattori che condizionano e riducono sensibilmente lo spazio destinato ai denti e sono: il volume e la pressione della lingua, la pressione esercitata dalle guance, le caratteristiche intrinseche della mandibola e da cattive abitudini di masticazione acquisite soprattutto durante l’infanzia. In particolare l’abitudine di succhiarsi il dito o di tenere il ciuccio, di stringere il labbro superiore tra i denti, di respirare continuamente con la bocca anziché con il naso, sono tutte attività apparentemente innocue che possono condizionare la crescita e la posizione dei denti, perché creano uno squilibrio tra i muscoli di lingua, labbra e guance. Anche il fattore dell’ereditarietà abbia una grande incidenza nel verificarsi di questa problematica.
Il perdurare di questa problematica può portare a preoccupanti conseguenze quali la malocclusione – ossia la chiusura disallineata dell’arcata dentale superiore e inferiore – e il bruxismo – la tendenza a digrignare inconsapevolmente i denti, soprattutto durante il sonno.
Dal momento che non esiste un solo tipo di affollamento dentale ma varia da paziente a paziente, sarà il dentista a scegliere di volta in volta l’intervento più idoneo da adottare. Il problema spesso richiede interventi delicati, specie in età adulta ecco perché è preferibile intervenire subito. Nei bambini, infatti, è possibile correggere l’accavallamento dentale e in alcuni casi evitarlo del tutto attraverso un intervento di ortodonzia. Il medico, ortodontista effettua lo studio del caso clinico avvalendosi dei modelli in gesso, delle fotografie e dell’esame delle radiografie sulle quali è possibile effettuare una cefalometria, cioè la misurazione in millimetri delle basi scheletriche nelle quali sarà possibile spostare e muovere i denti. In seguito allo studio del caso si potrà decidere il piano terapeutico che prevederà l’utilizzo di una sequenza programmata di apparecchiature ortodontiche e in alcuni casi l’estrazione strategica di alcuni elementi dentari per creare i giusti spazi necessari all’allineamento dentario e alla correzione delle malocclusioni.
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