Le Scoliosi Degenerative
In questo scritto che state iniziando a leggere, troverete una nuova interpretazione della scoliosi, una patologia sempre associata all’ età dello sviluppo muscoloscheletrico della fanciulla/o; adesso vedremo come questa patologia appartiene anche all’età adulta. Sono sempre più frequenti i referti radiografici di persone adulte senza un passato di scoliosi in età precedente che, ora mostrano una alterazione laterale della colonna vertebrale.
La scoliosi è una deviazione della colonna vertebrale prevalentemente sul piano frontale, permanente, strutturata a etiologia varia, non correggibile spontaneamente, insorge e può aggravarsi in età evolutiva e raggiunge la naturale stabilizzazione alla maturità scheletrica. Le scoliosi dell’adulto sono in gran parte l’esito di scoliosi dell’età evolutiva, per lo più idiopatiche non più in aggravamento Attivo conseguente all’accrescimento, ma che continuano a peggiorare per l’aggravamento Passivo a causa dei fenomeni di usura legati all’ invecchiamento. Ma se è vero che le scoliosi dell’adulto vere e proprie, sintomatiche e clinicamente rilevabili sono l’esito di scoliosi di media entità o gravi non trattate durante l’accrescimento spesso ben conosciute dal paziente, è anche vero che frequentemente si osservano nell’adulto scoliosi che non sono state osservate e/o documentate in giovane età, passate totalmente inosservate si manifestano dopo la quarta decade di vita, con sintomatologia dolorosa.
Ora è d’uopo una definizione della scoliosi degenerativa e questa è la più corretta ed esplicativa della patologia: la scoliosi degenerativa è una deformità del rachide sul piano frontale, si individua in un soggetto dopo il termine dell’accrescimento, frequentemente a livello della colonna lombare, associata ad alterazioni della struttura dei dischi intervertebrali, delle articolazioni interapofisarie, delle lamine e dei corpi vertebrali, spesso cause di sintomatologia dolorosa sia a livello lombare, sia a livello periferico.
La scoliosi degenerativa, rispetto alla scoliosi idiopatica dell’adolescenza, presenta un minor numero di corpi vertebrali interessati, una blanda componente rotatoria. Inoltre, la deformità cuneiforme dei corpi vertebrali è meno accentuata rispetto alle scoliosi idiopatiche dell’adolescenza, dato che la deformità è sostenuta prevalentemente dall’asimetria delle articolazioni interapofisarie e del disco intervertebrale. Da quanto detto si evince che un approccio riabilitativo e di ripresa delle attività motorie deve valutare la causa o le cause della deformità riveste un ruolo di primaria importanza la diagnosi dell’ortopedico e/o neurochirurgo, per poter poi proseguire con un protocollo di chinesiologia, fisioterapia e osteopatia valutato e scelto dal medico fisiatra.
Domenico Aliperta
Dott. In Scienze delle Attività Motorie Preventive - Adattative - Riabilitative
Cell. 33343064530
emai. domenico.aliperta@gmail.com
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