SCHEMA CORPOREO conoscenza di se e del proprio corpo
Gli ormai lontanissimi ricordi di scuola hanno riportato nella mia memoria le Muse ispiratrici dei poeti di un tempo, donne bellissime che ispiravano idee, emozioni e poesie. Le mie Muse, invece, sono spigoli di letto, di comodini e altri mobili o simili che ti appaiono per magia fra ginocchia, piedi e, se proprio si impegnano, anche sulla testa. Come mai cosi sbadato? La risposta viene ancora una volta da sua maestà il Cervello. Entriamo in un capitolo molto vasto e difficilmente esaustivo, quindi ci limiteremo ai disturbi visuo-spaziali che sono disturbi di organizzazione dello spazio dove si riscontra una alterazione nella percezione e nella stima delle relazioni spaziali esistenti tra gli oggetti del mondo circostante e tra questi e il soggetto stesso. Altre caratteristiche sono: incoordinazione motoria, deficit di percezione visiva e tattile, stati d’ansia, alterato sviluppo dello schema corporeo.
Tra queste caratteristiche ho scelto l’argomento Schema Corporeo, più attinente alla mia professione. Lo Schema Corporeo definisce una rappresentazione cognitiva della posizione e dell’estensione del corpo nello spazio e dell’organizzazione gerarchica dei singoli segmenti corporei, finalizzata principalmente all’organizzazione dell’azione nello spazio. Negli ultimi anni le Neuroscienze hanno scoperto i Neuroni Multimodali. Cosa fanno questi neuroni? Essi si attivano quando ricevono uno stimolo, tattile, acustico e visivo, in prossimità del corpo. Ad esempio nella corteccia premotoria del macaco sono stati osservati neuroni che rispondono alla stimolazione cutanea in una parte precisa del corpo, al contempo rispondono a stimoli visivi presentati nello spazio immediatamente adiacente la medesima parte del corpo. Quando l’evento visivo si allontana dal corpo, la risposta multisensoriale del neurone si riduce notevolmente o scompare del tutto. Si può ipotizzare che esista una codifica dei confini del corpo ed una rappresentazione dello schema corporeo definita non solo in base alle informazioni visive o acustiche, provenienti dallo spazio vicino detto peri-corporeo o peri-personale, corrispondente allo spazio che raggiungiamo con i nostri arti distinto dallo spazio extra-personale ovvero lo spazio raggiungibile con la vista, l’udito o l’olfatto.
Come migliorare il proprio schema corporeo? Con la propriocezione detta anche cinestesia, la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, senza il supporto della vista. Con i programmi di attività motoria dedicati alla propriocezione si migliora lo schema corporeo, si acquisisce più sicurezza, vivendo in armonia con lo spazio e gli oggetti che lo occupano.
Domenico Aliperta
Dott. In Scienze delle Attività Motorie Preventive - Adattative - Riabilitative
Cell. 33343064530
emai. domenico.aliperta@gmail.com
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