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Prof. Pappalardo “La mia esperienza con gli apparecchi acustici”

Autore: a cura di Luca Ricciardi | Pubblicato Maggio 2019 in Attualità

Continua l’approfondimento del LeggimiGratis sul tema dei problemi uditivi e degli apparecchi acustici. Dopo aver pubblicato l’intervista realizzata lo scorso mese di aprile alla Dott.ssa Tea Maione del centro audioprotesico Temacustica di Sorrento, questa volta LeggimiGratis ha conosciuto il Prof. Gennaro Pappalardo, professore e giornalista del Mattino per più di 40 anni, decano dei corrispondenti della penisola sorrentina, che si è rivolto proprio alla dottoressa Tea Maione , per veder risolti i suoi problemi di riduzione uditiva.
Al prof. Pappalardo abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza personale ed i risultati ottenuti con l’ausilio degli apparecchi acustici.

LG: Quando hanno cominciato a manifestarsi i primi problemi d’udito?
Prof. Pappalardo: “L’ipoacusia mi è stata diagnosticata diversi anni fa. Agli inizi erano colpite soprattutto le frequenze più alte, come mi spiegarono proprio quelle frequenze che incidono sulla discriminazione della parola e questo difatti lo riscontravo nella vita di tutti i giorni. Sentivo i suoni normalmente, ma perdevo qualche lettera nelle parole e ciò mi comportava una confusione nel parlato. Man mano nel tempo notai che le conversazioni diventavano sempre più stressanti da seguire , a tal punto che preferivo limitare i contatti sociali. Poi hanno cominciato ad aggiungersi altri sintomi come sensibilità al rumore, vertigini e stanchezza cronica. Mi rendevo conto che il problema stava peggiorando e così decisi di chiedere aiuto ad uno specialista, prima che la situazione diventasse troppo grave.”

LG: Ci racconti del suo primo appuntamento al centro audioprotesico. A che tipo di esami si è dovuto sottoporre per determinare il problema?
Prof. Pappalardo: “Ero un po’ in apprensione per la visita e per come si sarebbe svolto l’esame audiometrico per controllare lo stato di salute del mio udito. Ma una volta arrivato al centro audioprotesico mi sono subito rilassato. L’accoglienza ricevuta e la pazienza con la quale mi sono stati spiegati nei particolari tutte le varie fasi del test al quale mi sarei sottoposto, hanno contribuito a farmi sentire a mio agio. Nel mio caso si è trattato di un accertamento semplice e indolore che non ha comportato alcuna preparazione preventiva (per ulteriori dettagli in merito all’esame audiometrico consulta l’articolo “Test dell’udito, perché farlo?” apparso sul LeggimiGratis aprile 2019: ndr) che si è svolto in completa tranquillità nel giro di poco tempo.”

LG: A distanza di anni, cosa può raccontarci circa la sua esperienza con gli apparecchi acustici?
Prof. Pappalardo: “Si tratta di apparecchi con altissime prestazioni, ma di dimensioni minuscole, quasi invisibili: bisogna trovarsi molto vicini a me per notarli. La procedura di regolazione dell’apparecchio è stata un’operazione molto semplice. La mia dottoressa mi aveva avvertito che avrei potuto incontrare qualche ostacolo, infatti ricordo che all’inizio c’è voluto del tempo per familiarizzare con l’uso degli apparecchi e riscoprire suoni che da tempo non udivo: per esempio è stato necessario abituarsi al suono della propria voce. Ad ogni modo i miei familiari hanno subito notato che il mio udito stava migliorando e il loro incoraggiamento è stato determinante in questo percorso riabilitativo.”

LG: Cos’è migliorato rispetto a prima?
Prof. Pappalardo: “Oggi mi trovo benissimo, la gamma dei suoni percepiti è aumentata enormemente e anche la percezione dei suoni è più naturale. Se più persone parlano contemporaneamente, non devo più sforzarmi per distinguere le singole voci o per comprendere le parole, così arrivo a fine giornata molto più rilassato di prima. Regolarmente devo recarmi presso il centro audiometrico per la pulizia degli apparecchi acustici che con il tempo possono sporcarsi di cerume e lì sono contento di incontrare la mia dottoressa che è sempre disponibile a risolvere con prontezza ogni eventuale problematica.”

LG: Che consiglio vuole dare a chi ha problemi di udito, ma ha ancora qualche perplessità circa l’uso degli apparecchi acustici?
Prof. Pappalardo: “Penso che se una persona soffre di ipoacusia per veder risolto il problema deve semplicemente rivolgersi ad un centro specializzato in soluzioni per l’udito. Al giorno d’oggi portare un apparecchio acustico è al pari dell’indossare un paio d’occhiali, con la sola differenza che i moderni apparecchi non si notano. E soprattutto data la mia esperienza posso dire che nessuno si preoccupa per il fatto che li indosso.”