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Rischio paese Italia e proiezione economica 2016

Autore: Dott. Massimo Fienga | Pubblicato Novembre 2015 in Attualità

Solo tre anni fa lo Spread in Italia aveva toccato quota 575 cioè i tassi italiani nei confronti della Germania dovevano essere superiori del 5,75%. Cosa capitava? Perché? Semplice, il nostro rischio paese era molto alto e a parità di valuta si preferiva investire (grandi investitori internazionali) in zone a rischio inferiore e per cercare di invitare e svoltare il flusso degli investimenti verso l’Italia bisognava assolutamente aumentare i tassi.
In tre anni e dopo molte manovre finanziarie la situazione è sicuramente migliorata e oggi lo Spread (data 21/10/2015) è a 103 punti (cioè solo un punto in più della Germania). Per un debito pubblico enorme come quello italiano è una bella “boccata d’aria”.
In più le ultime manovre della BCE (Banca Centrale Europea) e gli interventi mirati alla ripresa di questo governo stanno invertendo i dati, da negativi a positivi, e il PIL chiuderà a fine anno a +0,7% contro il -1,1 nel dato precedente. Per differenza abbiamo invertito un dato in salita di 1,8 punti (-1,1 % a +0,7 %).
Per il 2016 con la nuova manovra in fase di lancio da parte del nostro governo abbiamo quasi la certezza di arrivare a fine di tale anno ad un PIL più sostenuto (e tra i migliori in Europa) +1,6%.
Meno interessi da pagare, discesa delle aliquote tasse, agevolazioni alle imprese, migliore credibilità del nostro Paese, più posti di lavoro.
Queste sono proiezioni caute e serie per il 2016. Auguri Italia.