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Il fenomeno TikTok nel mondo e-commerce

Autore: a cura dell’Ing. Tony Esposito | Pubblicato Maggio 2022 in Attualità

Chiunque abbia a che fare con bambini e adolescenti ha sentito, almeno una volta, parlare, negli ultimi tempi, di TikTok.
Da un anno a questa parte, questo social network è cresciuto tantissimo, al punto da raggiungere numeri a cui finora solo Facebook era arrivato … parliamo di circa 3 miliardi di download relativi all’applicazione.
Si tratta di un social network nato in Cina nel 2014 con il nome Musical.ly, poi acquisito dall’azienda cinese ByteDance e ribattezzato TikTok.
La piattaforma si basa su video di breve durata, proposti a ciclo continuo, semplicemente scorrendo le pagine sullo smartphone e nasce con lo scopo di intrattenere le persone il più a lungo possibile sul canale.
Effettivamente… dopo aver scaricato e installato l’app, si viene subito catapultati in un vortice interminabile di video da cui, spesso, si fa fatica a staccarsi.
I più coinvolti sono bambini e adolescenti... circa il 66% degli utenti attivi ha meno di 30 anni.
L’immediata fruibilità e la breve durata dei video sembra la chiave del successo di questo social network, se poi ad esse si aggiunge l’intelligenza artificiale che sta dietro all’algoritmo che propone un’infinita carrellata di video sempre in linea con le nostre preferenze, allora ci si spiega come la piattaforma cinese abbia potuto toccare numeri così elevati e diventare una forma di intrattenimento di successo.
Oggi il mondo dell’online entertainment è sempre più interconnesso con quello del commercio elettronico e TikTok sta diventando una piazza molto interessante dove far conoscere prodotti e brand.
Sempre più consumatori acquistano sui social network, sempre più si parla di Social Commerce.
Facebook ed Instagram sono canali ormai rodati ed ancora performanti dove finalizzare vendite.
TikTok, invece, inizia a farsi strada ed anche se comincia a diffondersi pure tra gli over 30, al momento, dà maggiori frutti a tipologie di business che si rivolgono a un pubblico più giovane.
Per questo motivo, chiunque abbia un’attività di commercio elettronico che si rivolge ad un pubblico di età inferiore ai 30 anni, può iniziare fin da subito ad investire tempo ed energia nella creazione di contenuti unici, originali e accattivanti per il proprio profilo TikTok. Inoltre, può avvalersi anche di influencer e pubblicità a pagamento per spingere le vendite dei propri prodotti.
Gli influencer vanno ricercati con cura per vedere chi è in linea con il proprio settore e pubblico e per valutare la qualità del loro seguito, oltre alla quantità. Di solito ci si mette in contatto direttamente sulla piattaforma, dopodiché si inviano a loro gli articoli da far recensire tramite video da pubblicare sul loro profilo social.
Le pubblicità a pagamento aiutano semplicemente ad aumentare la visibilità di marchio e prodotti, dando spesso un’accelerata sulle vendite.
Quindi, nell’ambito di una strategia marketing multicanale, laddove ci sono i presupposti, TikTok è un canale che va preso in considerazione. I trend di crescita parlano chiaro. La categoria “Bellezza”, nell’ultimo anno, ha registrato un aumento delle visualizzazioni video superiore all’85%. Anche le categorie “Moda”, “Food” ed “Automotive” hanno avuto una crescita delle visualizzazioni dello stesso ordine di grandezza.
Il social cinese ha un’elevata potenzialità e sembra destinato a superare anche Facebook quanto a numero di iscritti.
Il suo algoritmo è in continuo cambiamento, ma nonostante tutto, al momento i principi di base del TikTok Marketing restano invariati: creare contenuti autentici, pubblicare video con regolarità e con una certa frequenza, interagire con i commenti all’interno della propria community, analizzare dati e metriche del profilo.
Inoltre, se si pensa che il luogo è destinato a diventare sempre più affollato, ci si convince sempre di più che è bene esserci e quanto prima.
L’ideale sarebbe portare avanti una strategia di contenuti data dalla combinazione tra quelli organici e quelli a pagamento, ma non esiste una distribuzione valida per tutti... piuttosto, come in tutte le attività di marketing, bisogna testare, testare e testare.