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La pennichella dopo pranzo riduce il rischio di infarto

Autore: a cura di S.R. | Pubblicato Ottobre 2019 in Salute

Fare un pisolino una o due volte alla settimana è collegato ad un rischio minore di malattie cardiovascolari. Indipendentemente dalla durata del riposino pomeridiano, l’importante è dormire.
Addormentarsi durante il pomeriggio, solitamente dopo pranzo, è un argomento dibattuto da sempre in ambito scientifico. In questo studio i ricercatori hanno valutato gli eventuali benefici tra la frequenza e la durata media dei sonnellini e il rischio di infarti, ictus o insufficienza cardiaca.
Una ricerca condotta dall’ospedale universitario di Losanna e pubblicata sulla rivista Heart, ha analizzato 3.462 partecipanti con un’età compresa tra i 35 e i 75 anni. I ricercatori hanno monitorato per cinque anni i loro modelli di sonno, la frequenza della durata dei pisolini nel corso della settimana e la loro salute.
I ricercatori hanno inoltre registrato 155 eventi di malattie cardiovascolari fatali e non fatali e hanno trovato un particolare collegamento. Un pisolino occasionale (da una a due volte alla settimana) è stato associato a un dimezzamento del rischio di infarto, ictus o insufficienza cardiaca (48%) rispetto a quelli che non facevano alcun riposino. Questo collegamento rimaneva anche dopo aver calcolato altri fattori che potevano essere influenti, come l’età o la sussistenza di altre patologie. Non è stata trovata nessuna associazione tra la durata del pisolino, che poteva variare da cinque minuti a più di un’ora, e gli eventi di malattie cardiovascolari. Solo l’età anziana (superiore ai 65 anni) e l’apnea notturna grave l’hanno influenzata.