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Fo.M.O. La paura di perdersi qualcosa di importante

Autore: a cura di S.R. | Pubblicato Ottobre 2020 in Cultura

L’acronimo FoMO deriva dall’inglese Fear of Missing Out nasce dal desiderio di rimanere continuamente in contatto con le attività che fanno le altre persone per paura di essere tagliati fuori da eventi o esclusi da un determinato contesto sociale e quindi “perdersi qualcosa di importante”. La “scoperta” del fenomeno risale al 1996 e nel 2013 l’acronimo fu inserito di diritto nell’Oxford English Dictionary. Chi soffre di FoMO vorrebbe essere dappertutto per non perdersi niente di quello che succede intorno a sé ed essere continuamente partecipe di ciò che fanno i propri amici e conoscenti. Ne deriva che non si è mai pienamente soddisfatti di quello che si sta facendo perché il timore di scegliere di fare una cosa piuttosto che un’altra genera il sospetto che altri stiano avendo delle esperienze gratificanti dalle quali si è tagliati fuori.
Questa sindrome è stata esasperata dall’uso dei social media alla ricerca delle cose belle e interessanti che accadano agli altri. Si manifesta con il controllo ossessivo dei feed social media per affliggersi per le cose non si possono fare e poi rimuginare sul perché gli altri invece le stanno facendo senza di noi. E quando la scelta di attività da fare è così ampia la FoMO porta a concentrarsi esclusivamente sulla quantità, e non sulla qualità delle esperienze che si fanno. Ogni esperienza viene vissuta con l’idea che quella successiva sarà meglio, e così si passa da una all’altra senza realmente apprezzarne nessuna.
Il primo passo da fare per difendersi dalla FoMO è riconoscere di avere il problema. Non si può essere gelosi di tutte le foto che pubblicate sui social. Quindi bisogna limitare la dipendenza dai social network e dedicare più tempo alla lettura di un libro, ad un passeggiata, cucinare un piatto nuovo, praticare attività fisica...