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Nevralgia del trigemino e Osteopatia

Autore: a cura del dott. Silvio Giglio | Pubblicato Ottobre 2019 in Salute

La nevralgia del trigemino è un disordine neuropatico che si manifesta con crisi di dolore, a volte lancinante, in corrispondenza del territorio di innervazione. Le zone colpite solitamente sono la fronte, l’occhio, la mandibola ed il mento, a volte fino alla parte superiore della guancia. La persona è in grado di delimitare accuratamente il profilo della zona (branca) dolente.
Colpisce maggiormente le persone anziane e le donne.
Gli attacchi sono favoriti dagli stimoli sensitivi quotidiani, come ad esempio lavarsi i denti, masticare ecc. Nella maggior parte dei casi il disturbo colpisce un solo lato del volto (unilaterale), più comunemente il lato destro.
Le crisi di solito sono di breve durata (da pochi secondi fino a 1-2 minuti), possono insorgere senza preavviso. Talvolta possono verificarsi in rapida successione. Il dolore associato viene descritto come una scossa elettrica o una staffilata. Nelle persone affette, la stimolazione anche lieve di aree specifiche del volto (trigger points) può innescare un attacco doloroso.
Essendo un’affezione che colpisce spesso in età senile, l’eziologia più frequente, riconosciuta, in questa età, è la compressione vascolare dovuta ad un “inginocchiamento” dell’arteria cerebrale posteriore.
Per distinguere la nevralgia del trigemino, da altre cause di dolore facciale, è necessario conoscere al meglio i territori di distribuzione delle 3 branche:
1. oftalmica;
2. mascellare;
3. mandibolare.
 La nevralgia del trigemino, come già detto in precedenza, può verificarsi come conseguenza dell’invecchiamento o può dipendere da altre condizioni patologiche. Ad esempio malattie del sistema nervoso centrale (come la sclerosi multipla), lesioni cerebrali, traumi, infezioni od altre anomalie. Meno comune invece, la causa è un tumore che comprime il nervo trigemino.
La neuropatia è rara in soggetti di età inferiore ai 40 anni e colpisce più frequentemente soggetti di sesso femminile. Convivere con la nevralgia del trigemino può essere difficile, soprattutto se questa incide sulla qualità della vita. L’intensità con cui si manifesta può essere invalidante e può anche portare a depressione, con sentimenti di estrema tristezza o disperazione che durano a lungo. Fortunatamente, sono disponibili molte opzioni terapeutiche per gestire efficacemente la nevralgia del trigemino, tra cui l’Osteopatia.
 Il nervo trigemino ha un ampio territorio sensitivo di distribuzione, che comprende la cute del viso, la mucosa oro-nasale, i denti, la dura madre ed i principali vasi intra-cranici. E’ un nervo sia sensitivo che motore per i muscoli masticatori.
Il ganglio di Gasser, che si trova vicino all’apice della rocca petrosa del temporale, è composto da neuroni unipolari, e da origine alla radice sensitiva. 
La branca oftalmica del nervo trigemino decorre attigua all’arteria carotide interna del seno cavernoso. Da origine a fibre afferenti che accompagnano l’arteria fino alla sua biforcazione in arteria cerebrale anteriore e media.
Anche l’arteria cerebrale posteriore riceve fibre nervose tramite rami che accompagnano l’arteria vertebrale.
La presenza dei neuroni trigemino-vascolari da una spiegazione logica sulla cefalea frontale associata alla distorsione delle arterie cerebrali, dovuta a lesioni che “occupano spazio” (es. neoplasie). 
La masticazione è un’attività complessa che richiede la coordinazione dei gruppi nucleari che innervano i muscoli che muovono mandibola, lingua, guance ed osso ioide. Il centro di controllo principale è un’area della corteccia premotoria, la cui stimolazione produce i cicli masticatori.
Il nucleo sopra trigeminale riceve le informazioni propriocettive sia dai fusi neuromuscolari che dei muscoli masticatori che serrano la mandibola (massetere, temporale, pterigoideo mediale). Riceve informazioni tattili (es. cibo in bocca) dal nucleo pontino e informazioni nocicettive dal nucleo spinale. Il nucleo sopra trigeminale controlla direttamente la masticazione tramite impulsi eccitatori e inibitori diretti al nucleo motore del trigemino.
Il riflesso di chiusura delle mandibole parte dal contatto del cibo con la mucosa orale. La risposta del generatore di schemi è di attivare i motoneuroni che serrano le mascelle in modo da portare i denti a occlusione. Il nucleo sopratrigeminale è raramente inattivo. Nella stazione eretta attiva i muscoli che serrano le mandibole per mantenere innalzata la mandibola. Durante il sonno attiva il muscolo pterigoideo laterale in modo tale che la lingua non occluda la faringe.
 Il ruolo dell’Osteopatia nella cura e prevenzione della nevralgia del trigemino.
Sulla base di quanto illustrato in precedenza, ci sono diversi aspetti che possono essere in parte causa di questa neuropatia. Ad esempio, una disfunzione della base del cranio può pregiudicare la fisiologia del ganglio di Gasser. Considerando l’aspetto craniale, va considerato che, una delle MTR (Membrane di Tensione Reciproca), il tentorio, ha una doppia innervazione: dal tratto cervicale e, appunto, dal nervo trigemino.
Anche una disfunzione del rachide cervicale, ed in particolare del rachide cervicale inferiore (C3-C7). Il nucleo spinale del trigemino va a finire alla radice della terza vertebra cervicale (C3). Se questo nucleo viene irritato, può causare appunto, sintomatologie neuropatiche.
L’Osteopata, attraverso il suo approccio globale, è in grado di fornire un aiuto in questi casi, riuscendo a lavorare sia sulla struttura che sulle tensioni fasciali.
Bisogna comunque considerare che la nevralgia del trigemino, a volte è una problematica piuttosto ostica da risolvere, e deve essere trattata e seguita sul lungo periodo. Questo può provocare scoraggiamento da parte del paziente, che generalmente desidera un sollievo immediato. I tempi biologici dell’organismo purtroppo non possono essere abbreviati.
Una collaborazione tra diverse figure professionali (es. medico, dentista, osteopata) porta a risultati migliori. L’ intervento osteopatico risulta necessario, allo scopo di liberare la base del cranio e/o il rachide cervicale da ogni tensione meccanica.

Caso reale
Un avvocato affetto da nevralgia trigeminale acuta con cadenza bisettimanale ma con incrementi di intensità e frequenza in caso di stress.
Al momento della prima consultazione il problema era presente da tre anni. All’esame osteopatico era presente un forte stato di compressione cranica con restrizioni sulle membrane intracraniche e a livello delle prime vertebre cervicali oltre che dell’articolazione temporo-mandibolare sul lato sinistro. Era anche presente una anteriorità unilaterale del sacro sul lato sinistro e una disfunzione strutturale a livello del piede destro.
Nel lasso di tempo di quasi un anno l’intensità delle “scariche” è diminuita notevolmente e anche la frequenza ridotta a episodi sporadici.
Dopo circa un anno non si sono più verificati episodi.

In generale la nevralgia del Trigemino richiede tempi di risoluzione piuttosto lunghi; dei Pazienti da me trattati per questo tipo di problema solo pochissimi hanno avuto benefici in tempi più brevi. In ogni caso la decompressione della base cranica e il ripristino di una corretta dinamica cranio-sacrale sono fattori fondamentali e decisivi per la risoluzione di questo tipo di problema.