
Rieducare al cammino

Quando un paziente rimane a letto per un lungo periodo di tempo per motivi problemi ortopedici, traumatologici, neurologici, la capacità di camminare può venire compromessa o presentare vizi e deformazioni. Occorrerà pertanto rieducarlo alla recupero del modo di camminare iniziando con un riadattamento alla verticalità. Solo dopo la verticalizzazione progressiva e l’eventuale apprendimento del livello di carico consentito, il paziente potrà essere rieducato a camminare. La rieducazione termina con la vera e propria riabilitazione propriocettiva, vale a dire con la deambulazione su terreni diversi.
Attraverso le tecniche mese a segno con il training deambulatorio del passo il paziente potrà migliorare la qualità di vita recuperando il corretto modo di camminare e raggiungendo una completa autonomia.
Gli obiettivi principali del training deambulatorio sono: il recupero della forza muscolare, dell’articolarità, della coordinazione e dello schema del cammino. Un fisioterapista esperto saprà fornire le migliori indicazioni riguardo a quali movimenti e posizioni evitare per non compromettere la stabilità, inoltre potrà insegnare gli esercizi giusti da eseguire per mantenere una buona qualità muscolare ed articolare.
Articoli Salute
- Contratture e stiramenti
- La risposta del Lions Club Penisola Sorrentina ai dubbi circa i vaccini
- Prevenire la miopia nei bambini: basta giocare all'aria aperta
- Che cos'è l'Iridologia?
- Osteopatia e cicatrici
- Lesione menisco trattamento e riabilitazione
- Osteopatia ed ernia inguinale
- Niente paura è presbiopia!
- Metti il mal di testa KO con rimedi naturali
- Metti ko la luce blu del PC con gli occhiali giusti
- Che cos’è il diastema?
- Dottoressa io non è che non ci sento, io non capisco le parole!
- Protezione della fertilità maschile in adolescenza
- Pelle secca in inverno?! No alle docce troppo calde
- Rimedi per far tornare la voce
- A che età è importante portare un bambino dal dentista?
- Liposuzione cosa c'è da sapere
- Ipoacusia e modelli alimentari Che c’è di vero?