
Furbetti alla bulgara

Sono sempre più numerose le auto con targa straniera che circolano sulle strade italiane: il fenomeno è sotto gli occhi di tutti. E Quattroruote, nel numero di ottobre, in edicola da domani, lo ha indagato a fondo, svelando i metodi utilizzati da molti cittadini italiani per sfuggire, con questo espediente, al fisco e al pagamento delle multe. Un’auto targata in Bulgaria, infatti, non paga bollo (ed eventualmente) superbollo italiani, né i premi assicurativi elevati praticati dalle nostre compagnie; al guidatore è facile anche sottrarsi alle contravvenzioni, se non sono contestate immediatamente.
L’analisi dei sistemi. L’inchiesta di Quattroruote spiega come molti riescano a eludere la norma che impone ai residenti nel nostro Paese di circolare al massimo per un anno dall’ingresso del veicolo nei confini nazionali, con un'auto dotata di targa estera, senza provvederne alla reimmatricolazione. Per esempio, aprendo una società “dormiente” (ovvero, esistente solo sulla carta) a Sofia o cedendo la vettura a società bulgare che ne prendono in carico la gestione, senza acquisirne la proprietà. Tutto questo si scontra con i ritardi del Parlamento: le norme di contrasto a questo fenomeno, inserite nelle modifiche al Codice della strada, sono infatti inspiegabilmente arenate alla Camera da quasi un anno.
FONTE quattroruote.it
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