
Effetto spotlight Ti senti sempre osservato dagli altri?

L’effetto spotlight o anche effetto riflettore si riferisce alla sindrome che colpisce molte persone le quali credono che tutti gli occhi siano rivolti su di loro. Chi è vittima di questo problema si sente osservato e gli sembra che tutti la giudichino costantemente, per di più in modo severo. La sensazione è quella di avere proprio un riflettore puntato addosso, indirizzato su qualsiasi difetto o errore, per quanto piccoli possano essere.
In realtà il riflettore è molto meno illuminato di quanto si pensi. Erroneamente, si rischia di dare per scontato che ciò che è rilevante per sé lo sia anche per gli altri. Chi soffre di questo problema ha sviluppato dei pensieri molto rigidi e sulla sua persona, che lo costringe ad avere uno standard elevato sulle proprie performance. Di conseguenza ha una grande paura di fallire e di non riuscire a colpire positivamente gli altri. Queste persone si sforzano di proiettare sempre la migliore immagine di sé e, quindi, finiscono per diventare estremamente dipendenti dall’opinione altrui: da un lato hanno bisogno di affascinare gli altri, ma contemporaneamente ne temono il giudizio, perché li considerano membri di un’implacabile giuria.
L’autorevole Cornell University ha condotto uno studio sull’effetto spotlight, consisteva nel fare indossare ad un gruppo di volontari una t-shirt ritenuta imbarazzante. Ai partecipanti, condotti in una stanza affollata, venne chiesto quante persone avessero notato, a loro avviso, il capo indossato. Il numero dichiarato venne poi confrontato con quello delle persone che effettivamente avevano notato la maglietta bizzarra. I risultati dimostrarono che chi soffriva dell’effetto spotlight aveva sovrastimato il numero effettivo delle persone che avevano fatto caso all’abbigliamento imbarazzante.
I dati raccolti mostrarono quanto può essere dissimile la percezione che si ha di sé rispetto agli altri.
Gli stessi ricercatori condussero poi un esperimento inverso per verificare se questo effetto fosse presente anche in situazioni non ritenute imbarazzanti, come quando si cambia taglio di capelli o si indossa un abito nuovo. Questa volta venne chiesto ai partecipanti di indossare una t-shirt che li avrebbe fatti sentire a loro agio nell’indossarla. Vennero fatti entrare, come nell’esperimento precedente, in una stanza con altre persone e, allo stesso modo, venne loro chiesto di indicare quante di queste, secondo loro, si fossero accorte della t-shirt. I risultati dimostrarono che l’effetto spotlight si verifica anche in situazioni positive. Anche in questo esperimento le persone che, secondo i partecipanti, avevano effettivamente notato la t-shirt vennero sovrastimate.
Come superare l’effetto Spotlight
Ripetere l’esperimento, in scala ridotta. Si può provare a sbagliare di proposito qualcosa e poi chiedere agli altri cosa hanno notato, per verificare se davvero i propri comportamenti sono così evidenti.
Valutare se l’errore è così grave da meritare tante attenzioni.
Ricordare i propri pregi: sicuramente ognuno ne ha così tanti da mettere a tacere qualsiasi diceria.
Articoli Attualità
- Where ARE U
- Se il Rischio Paese 'aumenta', cosa succede, cosa cambia?
- Rivalutazione delle pensioni: i diritti dei pensionati
- Sindrome della capanna La paura di uscire di casa
- The Indians Sorrento Bowling Team 2019
- Mediterranean Style
- Tiro a Volo: Sorrento Trap
- Alice: non solo “Per Elisa”
- Superbonus: proroga al 2023
- Alla scoperta di Windows 10
- Ryanair, addio al bagaglio a mano gratis. Da novembre costerà almeno 6 euro (a tratta)
- L’importanza della Posidonia Oceanica
- Arriva il bail-in. Chi paga il conto?
- Banche, cosa fanno... cosa non dicono...
- TUTTI AL MARE: Il vademecum per mantenere la spiaggia pulita
- Diabete come prevenirlo? Intervista alla dottoressa Flora Beneduce
- Prof. Pappalardo “La mia esperienza con gli apparecchi acustici”
- Iva Zanicchi - Un’italiana vera