Avvelenamento animali: L’importanza della denuncia
Avvelenare: Dare il veleno a una persona, uccidere col veleno… Di cibo, bevanda o altro, rendere velenoso, mettervi del veleno…( da Enciclopedia Treccani)
Al giorno d’oggi, ponendo anche attenzione a tutto ciò che ci circonda, ciò che accade nel mondo, ci permettiamo di rimanere basite davanti a tanto orrore, soprattutto quando causato in maniera volontaria, lucida e con la finalità di ledere vite di esseri innocenti, siano essi uomini o animali.
Con più chiaro riferimento alla nostra professione purtroppo dobbiamo constatare che non sono infrequenti gli atti dolosi che si estrinsecano nell’avvelenamento dei nostri amici a quattro zampe, cani e gatti.
Tempo fa la compianta Patrizia Veniero ci raccontava delle barbarie a cui lei stessa aveva assistito e tutti i metodi trovati ed escogitati da menti non sappiamo neanche come definirle per ammazzare, causando anche estremo dolore, agli animali. Nel nostro paese una pratica molto comune ed usata è quella delle esche avvelenate.
Il nostro articolo si pone l’obiettivo di dare delle linee guida rapide, anche in considerazione del fatto che non esiste un’unica sostanza utilizzata e che i sintomi possono essere vari per cui sempre bene contattare il veterinario referente. Occorre in primis educare il proprio animale a non raccogliere cibo da terra, anche facendo ricorso all’uso di museruola.
In caso in cui si sospetti un avvelenamento occorre contattare immediatamente il medico veterinario o servizio veterinario competente sul territorio.
I casi di avvelenamento devono essere documentati e denunciati: contro il maltrattamento e l’uccisione di animali è in vigore la legge 189 del 2004. il Ministero della Salute ha emanato l’Ordinanza concernente norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o bocconi avvelenati (G.U. n.58 del 09 Marzo 2012).
L’importanza del ruolo della denuncia è sottolineato dall’Ordinanza stessa che, in caso di decesso, obbliga il proprietario o detentore dell’animale a darne immediata comunicazione all’Autorità competente. La denuncia può comunque e deve essere presentata anche qualora non sopraggiunga la morte e deve contenere i referti del medico veterinario in caso di sospetto che l’animale sia stato avvelenato.
In caso di decesso dell’animale, sia esso domestico, randagio o selvatico, oppure del ritrovamento di bocconi, il medico veterinario deve inviarne le spoglie e ogni altro campione utile all’identificazione del veleno o della sostanza che ne ha provocato la morte, all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale competente per territorio, accompagnati da referto anamnestico al fine di indirizzare la ricerca analitica ed effettuare delle analisi.
Per la denuncia ci si può rivolgere a qualsiasi organo di polizia giudiziaria (Polizia Municipale, Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale), presentando di persona il proprio esposto o denuncia (anche contro ignoti) in forma scritta.
Anche in caso di minaccia di avvelenamento ci sono i termini per effettuare una denuncia. La denuncia è un passo fondamentale per cercare di porre fine ad una situazione deplorevole, senza il timore di denunciare persone sospette.
Solo così forse si avrà la speranza che tali azioni abbiano fine e si avrà maggiore coscienza della gravità del problema sensibilizzando anche le coscienze di tutta la comunità.
“Dosis sola facit, ut venenum non fit”
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