Sai perché si dice 'cafone'?
”Cafone” è una parola del dialetto campano, che secondo alcuni deriverebbe da “c’a fune”: con la fune. Intorno al 1400, tra Frosinone a Caserta i contadini si recavano alle fiere di paese portando in spalla delle funi, con cui si portavano a casa gli animali (vacche, pecore, ecc.) che compravano.
Secondo un’altra tradizione, quando le nobili famiglie napoletane avevano la necessità di traslocare, chiamavano “chill co’ ’a fune” ovvero quella persona che con funi e carrucole passava il mobilio dai piani al terreno, poi sempre “ca’ fune” (con la corda) assicuravano il tutto ai carri. Data la bassa scolarità del “chill ca’ fune” si trasforma in “chill cafune” e in italiano corrente “quei cafoni”.
Ultima teoria che oggi riscuote credito è che “cafone” provenga dal greco “kakofonòs”: individuo dalla parlata cacofonica, sgradevole all’orecchio di chi vive in città, perché dialettale, e quindi rozza. La sgradevolezza linguistica del cafone, all’inizio riferita solo all’accento, si è poi estesa a quello che dice, e a quello che fa.
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