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Cervicalgia: quel doloroso mal di collo

Autore: Dott. Francesco Di Maio | Pubblicato Novembre 2015 in Salute

La cervicalgia, il dolore che interessa la parte superiore della colonna vertebrale, cioè il collo, è una manifestazione clinica dolorosa molto frequente. In genere dalle persone è considerata meno degna di attenzione rispetto a dorsalgia o lombalgia, per cui spesso si tendono ad adottare, per risolverla, soluzioni fai-da-te. Niente di più sbagliato.

Essa è una patologia multifattoriale dipendente da fattori non modificabili (età, sesso, familiarità, eventi traumatici) e da fattori modificabili (posturali, comportamentali, professionali e psico-sociali). Tali condizioni si realizzano in seguito a prolungate posture scorrette e possono sommarsi in senso peggiorativo ad un’eventuale patologia degenerativa artrosica. Il quadro radiografico può mostrare tutti i gradi della degenerazione artrosica della colonna cervicale (irregolarità del profilo delle articolazioni posteriori, restringimento dei canali di coniugazione e discopatie).

L’entità delle alterazioni apprezzabili radiograficamente spesso non è in rapporto con l’intensità della sintomatologia dolorosa, nel senso che quadri iconografici con interessamento modesto possono accompagnarsi ad una sintomatologia intensa e viceversa.
Nel trattamento delle algie vertebrali, molti sono stati i trattamenti proposti ed utilizzati. Uno schema delle terapie sono:
• Irradiazione infrarossa;
• Massoterapia di sfioramento;
• Chinesiterapia.

Quest’ultima è la terapia che può assicurarci i risultati più sicuri e di lunga durata. Una corretta seduta chinesiterapica sarà svolta con le seguenti modalità esecutive: mobilizzazione passiva in decubito supino con manovre di “pompage”, correzione della postura, esercizi attivi.
La mobilizzazione passiva sarà eseguita ad opera del terapista con paziente supino nelle direzioni permesse dal rachide cervicale cioè: flessione, inclinazione e rotazione, arrivando al limite consentito senza scatenare dolore e operando anche delle caute trazioni del tratto cervicale. I movimenti dovranno essere lenti e graduali in modo da evitare lo scatenarsi di fenomeni riflessi o vertigini.

La presa di coscienza della postura verrà eseguita in postura assisa di fronte allo specchio e il paziente dopo aver valutato la posizione assunta dalla colonna cervicale verrà invitato ad assumere un atteggiamento corretto del capo.
Gli esercizi attivi rivestono un ruolo importante perché rappresentano il solo modo per poter riequilibrare le eventuali anomalie