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Diabete e attività motoria

Autore: a cura del dott. Domenico Aliperta | Pubblicato Novembre 2020 in Salute

In occidente l’aumento del diabete tipo II è in gran parte associato alla sedentarietà e di conseguenza all’obesità. Nonostante le raccomandazioni di praticare uno stile di vita sano e sportivo, l’attività motoria in Italia è ancora scarsamente praticata, nemmeno il minimo indispensabile dei trenta minuti al giorno di attività moderata o intensa viene svolta. Si sa che l’attività aerobica influisce positivamente sul metabolismo glucidico divenendo così un’alleata irrinunciabile per moderare e gestire il diabete e ridurre la mortalità per cause cardiovascolari.
Certo stilare un protocollo di attività fisica per il diabetico non è semplice, bisogna considerare svariati fattori fisiologici con un attento e mirato screening da parte del medico. Un fattore importante è l’età che già presenta dei possibili rischi per muscoli, tendini e legamenti che il diabete compromette ulteriormente. Nonostante ciò anche in questi pazienti l‘intraprendere un’attività motoria a impatto lieve o moderato, ma costante, deve essere incentivato.
Cosa intendiamo per effetti positivi dell’attività motoria sull’organismo umano? Ecco, una definizione esaustiva - Gli effetti dell’attività fisica sull’organismo umano sono in relazione alla risposta funzionale immediata e all’adattamento nel tempo, in rapporto all’intensità e alla ripetizione dello stimolo. Entrambe sono in relazione al tipo di stimolo e all’impegno dell’apparato neuromuscolare, cardiocircolatorio e metabolico.
Ora vediamo gli effetti positivi dell’attività motoria di tipo aerobico - Essa comporta l’intervento progressivo dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio, l’adattamento a lungo termine si evidenzia fondamentalmente nell’aumento del massimo consumo di ossigeno, espressione dell’efficienza fisica globale di un soggetto. Tale aumento avviene a qualsiasi età, ma quantitativamente varia in funzione genetiche dei soggetti, della situazione di sedentarietà iniziale e del tipo di allenamento intrapreso.
I più evidenti segni positivi sono gli aspetti funzionali cardiocircolatori con riduzione della frequenza cardiaca sia a riposo che per un dato carico di lavoro e un aumento della gittata sistolica, un aumento della portata cardiaca massima senza variazione della frequenza cardiaca massima.
Cosa importantissima per il diabetico è l’aumento delle capacità ossidative, per crescita del numero dei mitocondri e degli enzimi del metabolismo aerobico, associato a modificazioni della mobilizzazione, immagazzinamento e trasporto dei Carboidrati, Lipidi e Proteine.
Che attività aerobiche scegliere? - Ad intensità lieve incontriamo il camminare lentamente 3/4 km/h, il nuotare lento, il pedalare a non più di 12 km/h. Intensità moderata: camminare decisi 5/6 km/h, jogging 7/8km/h, nuotare moderatamente, pattinare, pedalare con brio 12/18 km/h. Intensità elevata: camminare velocemente, più di 6km/h, jogging più di 8 km/h, pedalare velocemente, più di 18km/h.
L’esercizio Anaerobico e i suoi benefici effetti - L’intervento del sistema ormonale ai fini di regolare l’afflusso ai muscoli delle sorgenti energetiche, tra cui le più importanti sono glucosio e acidi grassi liberi. Gli ormoni più importanti, da questo punto di vista, sono l’insulina e gli ormoni della controregolazione, il glucagone, catecolamine e il cortisolo. L’aspetto più interessante è che l’esercizio fisico aumenta la sensibilità dei recettori periferici dell’insulina, non solo, ma ci sarà una riduzione dei Trigliceridi ematici, la riduzione del colesterolo LDL, l’aumento del colesterolo, detto buono HDL.
Quali attività da scegliere - Corpo libero, senza esercizi di sollevamento del corpo con l’aiuto delle braccia, stretching, pilates, yoga. A moderata intensità: corpo libero con piccoli pesi, esercizi alle macchine, con carichi moderati. A intensità elevata: acquafitness con galleggianti e attrezzi di attrito, bodybuilding, poweryoga. Bene sempre sotto stretta sorveglianza del medico, seguiti sempre in ogni seduta dal dottore in scienze motorie e dal buon senso sarà il giusto comportamento per un sicuro e valido allenamento terapeutico.
Un ottimo protocollo di lavoro, potrebbe essere suddiviso in quattro sedute di allenamento settimanale, due di allenamento aerobico e altrettante in allenamento anaerobico.
Mi raccomando: mai fare di testa propria, senza averne le competenze.

Domenico Aliperta
Dott. In Scienze delle Attività Motorie Preventive - Adattative - Riabilitative
Cell. 33343064530
emai. domenico.aliperta@gmail.com