Martedì 16 Aprile 2024, 07:26

Mal di schiena ed intestino

Autore: a cura del dott. Silvio Giglio | Pubblicato Febbraio 2021 in Salute

Spesso le problematiche intestinali nascono da una cattiva associazione alimentare e da un’alterazione della flora intestinale. Un intestino che lavora male è gonfio, non produce feci di consistenza normale e dà a volte coliche. Cibi zuccherati, bibite gassate e merendine non aiutano affatto. Dal punto di vista osteopatico, per mezzo dei tessuti fasciali che lo avvolgono, l’intestino si unisce alla componente muscolo-scheletrica e genera dei compensi e delle tensioni che possono modificare la postura.
Quali possono essere quindi i compensi di una fissazione viscerale dell’intestino?
1) Aumento della cavità addominale per effetto delle pressioni interne ed espansive dovute ad esempio a gonfiore e stipsi;
2) Aumento del tono delle catene muscolari posteriori e delle tensioni della colonna vertebrale;
3) Antiversione del bacino: il bacino si allarga, si apre per compensare un aumento di volume addominale;
4) Aumento della lordosi lombo-sacrale, valgismo delle ginocchia e piattismo dei piedi;
L’osteopatia ricercherà e tratterà le zone poco o per niente mobili che potranno essere a livello di:
Intestino (tecniche indirette attraverso l’addome e il diaframma.
Occipite o prima vertebra cervicale dove si ha il passaggio del nervo vago che innerva gran parte dell’apparato digerente,
Muscolo diaframma,
Vertebre lombari su cui l’intestino si inserisce,
Collegamenti tra intestino e schiena
Tutta la struttura dell’intestino, dal tenue al colon, è in intimo contatto con la colonna vertebrale e con i suoi muscoli. Si può quindi capire come l’irritazione cronica dell’intestino possa avere un effetto negativo sui muscoli della schiena, rendendoli maggiormente contratti. A fare le spese di questa situazione è in particolare il muscolo psoas, che è uno di quelli più a contatto con l’intestino.
L’intestino influenza la qualità dei tessuti. Infatti tutto ciò che mangiamo serve a nutrire i nostri tessuti, compreso il tessuto muscolare. Se la nostra dieta è povera di nutrienti provenienti da cibi freschi, ed il nostro intestino è cronicamente poco funzionante, l’assorbimento dei nutrienti sarà scarso. Di conseguenza, peggiorerà la qualità dei nostri tessuti, ed il tessuto muscolare sarà uno dei primi a farne le spese.
Quando è l’intestino è responsabile
del tuo mal di schiena
Piacerebbe a tutti avere un esame o un “segno” che ti determini con precisione a cosa sia dovuto il mal di schiena delle persone. E sarebbe bello anche poter dire: “ah no, a me hanno trovato un problema alle vertebre, quindi la causa è quella”. Sfortunatamente, non funziona così: non ci sono esami o sintomi che determinino con precisione quando il problema è l’intestino, né si può escludere che lo sia anche se ti hanno trovato “problemi vertebrali”.
Infatti, se i tuoi problemi alla schiena sono legati (almeno in parte) all’intestino:
hai solitamente dolore uniforme, non localizzato in un punto
avverti anche sensazione di bruciore.
hai concomitanza di gonfiori, stipsi o colon irritabile
Un metodo molto funzionale è quello “empirico”: si prova ad impostare un regime alimentare ad hoc per almeno un paio di settimane, e si assiste alle reazioni. Se c’è un miglioramento parallelo delle funzioni intestinali e del mal di schiena significa che le due cose sono strettamente collegate per quel paziente.
Affidarsi ad una buona equipe formata da specialisti che possano indirizzare la persona verso il capire quale possa essere l’origine del problema e riuscire ad eliminarlo è la strada più adatta da percorrere. L’osteopata è una parte dell’equipe che può aiutare il paziente grazie ad un approccio globale e tecniche che possano migliorare le tensioni formatesi nel tempo di colonna vertebrale ed intestino.

Dott. Silvio Giglio
Fisioterapista Osteopata D.O.m.Ro.I
II Trav. S.Michele 7 - Piano di Sorrento
Cel. 338. 83.17.708