L'altra medicina: la Riflessologia
Le origini della Riflessologia Plantare risalgono già all’antico Egitto, ma la tecnica chiamata oggi con questo nome deve la sua moderna evoluzione a William H. Fitzgerald, otorinolaringoiatra americano nato a Middletown (USA). È lui a riportare alla luce questa antica pratica nel 1916 realizzando una vera e propria mappa delle zone riflessogene: una tecnica che, esercitando una pressione su certi punti del corpo, rendeva possibile evitare l’uso della cocaina, ai quei tempi usata come anestetico.
Da allora, gli studi sulla Riflessologia e sui suoi benefici per tutto l’organismo – grazie al suo riequilibro – si sono molto approfonditi con notevolissime esperienze positive su molti disturbi.
Il corpo umano in buona salute è una macchina sorprendente in cui ogni cosa funziona alla perfezione, e nella quale l’equilibrio viene mantenuto per mezzo di un sistema di ghiandole, organi, nervi, sostanze chimiche ecc. Se uno di questi elementi si altera, l’effetto si fa sentire nell’intero sistema. Sui principi della Riflessologia si basano tutte le tecniche studiate per mantenere alla massima efficienza i vari sistemi del corpo.
Nel corpo umano vi sono punti che, stimolati attraverso il massaggio digitale, agiscono di riflesso in corrispondenza di tutte le ghiandole, gli organi, e le altre parti dell’organismo. Tutti questi riflessi compiono tre azioni distinte: riducono stress e tensioni, migliorano il flusso sanguigno facilitando lo sblocco degli impulsi nervosi, coadiuvano la Natura a normalizzarsi (omeostasi).
La Riflessologia, oltre a sollecitare l’attività di punti o zone che sono in difficoltà a funzionare, può intervenire in modo significativo su tantissime problematiche psicofisiche, riattivando quei laboratori rimasti inattivi magari da lunghissimo tempo. Tutti ne possono beneficiare.
Ovviamente queste tecniche devono essere praticate da terapeuta qualificato, ben addestrato e capace di seguire con competenza l’evolversi del trattamento sui tessuti, stabilendo dove intervenire e la tecnica più appropriata in quel caso specifico.
Ogni persona è unica: unico sarà quindi il modo con cui ci si impegnerà a dare del beneficio. Può essere la Riflessologia plantare, auricolare, della mano o digitopressione.
Non si usano farmaci di nessun tipo. Per accertamenti approfonditi si consigliano sempre i metodi diagnostici tradizionali.
La Riflessologia plantare, in particolare, è eccezionale nel dare subito al terapeuta già dal primo trattamento informazioni sulla muscolatura, la temperatura, il colore e lo stato trofico del piede, consentendo di stabilire la reattività fisica del paziente. Il medesimo trattamento permette di intervenire su tutto l’organismo. E nei trattamenti successivi, se ve ne fosse bisogno, si arriverà all’equilibrio o comunque a un miglioramento dello stato iniziale. Si tratta di uno sfioramento, di un toccamento deciso, con il pollice, ma tale da non far male.
Ogni terapeuta o professionista che pratica la Riflessologia, plantare ed altre tecniche deve, in primis, voler dare beneficio a chi si sottopone a queste tecniche di medicina alternativa. Come Riflessologa e Naturopata in questi 25 anni in cui pratico questa tecnica, ho avuto molte esperienze straordinarie per molti disturbi di salute.
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