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Fisioterapisti: come evitare gli abusivi

Autore: Dott. Francesco Di Maio | Pubblicato Settembre 2018 in Salute

Come ogni anno, l’8 settembre si celebra la Giornata Mondiale della Fisioterapia, istituita nel 1996 dalla WCPT (World Confe­deration for Physical Therapy). Lo scopo di questo appunta­mento è quello di fare chiarezza circa il ruolo del fisioterapista.
Gli ambiti della riabilitazione nei quali opera il fisioterapista sono molteplici anche se la maggior parte dei cittadini non ne sono al cor­rente. Fare fisioterapia significa occuparsi di prevenzione, cura e ria­bilitazione di muscoli e articolazioni, ma si possono riabilitare anche il sistema nervoso, il cuore, il sistema respiratorio, il tratto urogeni­tale e perineale, per problemi di incontinenza dopo il parto, o dopo un intervento alla prostata. Il fisioterapista può usare apparecchia­ture elettromedicali o le nude mani. Il fisioterapista non si occupa di farmacologia né chirurgia, ma può lavorare in collaborazione con medici e chirurgi.
Chi si può rivolgere al fisioterapista?
Tutti coloro che desiderano prevenire problemi muscolari e oste­oarticolari, come ad esempio un mal di schiena, un dolore al tratto cervicale o i disturbi legati all’invecchiamento. Possono ricorrere alla fisioterapia anche coloro che hanno bisogno di riabilitarsi dopo un trauma o una grave patologia alfine di recuperare il normale stato di salute.
Dal momento che in Italia si contano quasi 100mila fisioterapisti “abusivi”, il doppio di quelli legalmente riconosciuti, si corre il rischio di mettersi nelle mani sbagliate con conseguenze drammatiche per la salute.
Come verificare la serietà di un fisioterapista così da evitare brut­te sorprese?
1. Controlla il titolo di studio: attualmente la professione può essere esercitata da chi è in possesso della Laurea in Fisioterapia o titoli ad essa equipollenti o equivalenti con decreto del Ministero della Salute.
2. Assicurati che il titolo di studio sia stato rilasciato in Italia e, in caso di titolo estero, che abbia ottenuto il riconoscimento dal Mini­stero della Salute.
3. Accertati che venga visionata la documentazione clinica esi­stente durante la visita fisioterapica, diffidando di chi si precipita alla prestazione senza le informazioni diagnostiche necessarie.
4. Informati se il professionista partecipa ai corsi di aggiornamen­to secondo il sistema Educazione Continua in Medicina (ECM).
5. Chiedi il rilascio della ricevuta fiscale, senza IVA, in caso di pre­stazione effettuata da un libero professionista.