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Parkinson: movimenti più fluidi e sicuri con la fisioterapia

Autore: Dott. Francesco Di Maio | Pubblicato Novembre 2018 in Salute

Sono sempre di più le prove a sostegno dei bene­fici derivanti dal praticare esercizio fisico per mi­gliorare la qualità di vita dei malati di Parkison. L’esecuzione REGOLARE di esercizi mirati, associata ad una adeguata terapia farmacologica, può preveni­re le complicanze legate alle difficoltà motorie pro­prie della malattia.
Non è mai troppo tardi per cominciare a fare atti­vità fisica, anche per chi si trova negli stadi più avan­zati della malattia. A rivelarlo la Parkinson’s Founda­tion che dopo aver condotto uno studio noto come Parkinson’s Outcomes Project, ha rilevato che le per­sone con questo disturbo che svolgono attività fisica per almeno 2,5 ore alla settimana hanno un declino più lento di mobilità rispetto ad altre. L’aspetto più importante dello studio è si può iniziare in qualsiasi momento per rallentare il declino legato alla pro­gressione della malattia.
La “dose minima” di attività fisica consigliata dai ricercatori è almeno di 150 minuti settimanali; nei casi più compromessi basta l’aggiunta di un’altra mezzoretta la settimana per avere un netto migliora­mento della qualità di vita.
Nel Morbo di Parkinson è utile fin dai primi sta­di della malattia eseguire esercizi motori sotto la supervisione di un professionista mirati a favorire la coordinazione, il trofismo muscolare e a contrastare accorciamenti muscolari e alterazioni capsulo-lega­mentose articolari.
Non esiste un programma di esercizi specifici che ogni parkinsoniano dovrebbe seguire per la sua pa­tologia: l’importante è mantenere attivo il tono mu­scolare. Gli esercizi più indicati variano da persona a persona in base ai sintomi di quest’ultima. Ecco per­ché prima d’iniziare un programma di allenamento, la persona affetta da Parkinson dovrebbe valutare con il neurologo e il fisioterapista quale siano gli esercizi migliori per lui.
Per vedere i benefici derivanti dall’esercizio è necessario praticare attività fisica costantemente. Le persone con la malattia di Parkinson che hanno seguito programmi di allenamento per 6 mesi o più hanno mostrato miglioramenti significativi rispetto a quelli che si sono allenamenti per periodi più brevi.
La regola generale è che più ci si allena, maggiore sarà il beneficio ottenuto.