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Gomito del tennista: Il trattamento non chirurgico

Autore: dott. Francesco Di Maio | Pubblicato Aprile 2017 in Salute

L’epicondilite, conosciuta anche come “go­mito del tennista” è un’infiammazione dei tendini che legano l’omero al gomito. Per quanto debba il suo nome al fatto che ne soffre spesso chi gioca a tennis, questo disturbo può colpire chiunque svolga attività di lavoro o ricreative che richiedono l’uso ripetitivo e vi­goroso dei muscoli dell’avambraccio come pittori, falegnami, idraulici e macellai.

I sintomi del gomito del tennista si sviluppa­no gradualmente. Nella maggior parte dei casi, il dolore inizia lentamente e peggiora nel corso di settimane e mesi.
Segni e sintomi del gomito del tennista sono:
Dolore sulla parte esterna del gomito.
Forza di presa debole.
Difficoltà ad estendere il polso.

I sintomi spesso peggiorano con l’attività dell’avambraccio, come quella di tenere una rac­chetta, girare una chiave, o agitare le mani. Se la malattia è legata al lavoro, il dolore è solita­mente maggiore alla sera.
Per eliminare l’infiammazione e il dolore il fi­sioterapista deve in primo luogo prescrivere il riposo necessario per il recupero e la sospen­sione dell’attività che può avere causato il danno. Inoltre, può consigliare di far ricorso a farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) per uso esterno. L’importante è che il farmaco sia ap­plicato e assorbito bene sul sito infiammato e dolorante.

Siccome è abbastanza frequente che il di­sturbo si ripresenti, è opportuno eseguire gli esercizi specifici suggeriti dal fisioterapista in abbinamento a trattamenti quali ultrasuoni ed elettrostimoli per migliorare la guarigione del muscolo.
Dato che la malattia tende a cronicizzare e ag­gravarsi col tempo è bene rivolgersi al medico alla prima comparsa di dolore.