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Diastasi addominale L’approccio di una chinesiologa

Autore: a cura del dott.sa Anna Savarese | Pubblicato Dicembre 2021 in Salute

Durante la gravidanza la parete addominale deve distendersi per permettere alla pancia di ospitare il feto. Questa dilatazione comporta un fisiologico allontanamento dei muscoli Retti Addominali, tenuti insieme da un lembo di tessuto fibrotico che prende il nome di Linea Alba (spesso visibile nelle donne incinte poiché tende a scurirsi a causa di un aumento degli ormoni).
Tale separazione è chiamata Diastasi Addominale e coinvolge circa il 60% delle donne. A seconda della zona interessata può essere distinta in diastasi ombelicale, sovra ombelicale e sotto ombelicale e di norma dovrebbe chiudersi fisiologicamente entro i 3-6 mesi dal parto.
Per poter riconoscere una diastasi addominale è importante conoscerne il principale sintomo, ovvero una pancia prominente, costantemente gonfia, simile al gonfiore da gravidanza. Tale gonfiore aumenta in maniera spropositata soprattutto in concomitanza dei pasti o durante le mestruazioni o anche con sforzi fisici, questo avviene poiché con la Diastasi la parete addominale si indebolisce, perde la sua funzione stabilizzatrice e non è più capace di creare resistenza e di contenere i visceri.
Come principali conseguenze alla perdita di forza dell’addome sono il dolore alla schiena, disfunzioni a livello di bacino e una compromissione della funzionalità del pavimento pelvico, comportando anche incontinenza urinaria e stipsi.
Per poter valutare il grado di severità di una Diastasi Addominale è necessario eseguire esami strumentali che danno informazioni circa la dimensione della separazione e la sua profondità. Una volta ottenuta la diagnosi è assolutamente necessario intervenire affinché si possano recuperare i deficit causati da tale condizione.
Nonostante questa sia una condizione non rara, persiste ancora una scarsa informazione a riguardo, sia in termini di prevenzione ma soprattutto su cosa fare per guidare il proprio corpo a riacquisire la sua forma.
La soluzione è di intraprendere un percorso chinesiologico deputato al recupero funzionale per diastasi addominale capace di educare la persona ad attivare l’intero complesso del “core”, cioè tutta la muscolatura dell’addome, della schiena, del bacino e del pavimento pelvico, in tutte le azioni della vita quotidiana, come ad esempio prendere in braccio il proprio figlio o caricare la spesa in macchina.
La prima fase del percorso prevede esercizi di respirazione eseguiti con tecniche specifiche. In un secondo step vengono inseriti esercizi mirati ad attivare il pavimento pelvico e mettere in connessione l’intero core.
Una volta acquisita un’ottima consapevolezza e percezione del proprio corpo è molto importante che quest’ultimo venga allenato per riconquistare forza e stabilità a livello dell’addome.
La mia esperienza su campo mi ha insegnato che la diastasi addominale è per la donna un vero e proprio tormento psicologico, non ci si rivede più nel proprio corpo, l’autostima e l’intimità sono di conseguenza intaccate e ogni specchio diventa così un mostro da evitare.
Il mio lavoro dunque non è proiettato esclusivamente a far ritornare in forma la pancia di una donna, ma soprattutto quello di donarle nuovamente la libertà di indossare abiti attillati, guardarsi allo specchio ed amare il proprio il corpo per averle regalato la gioia più grande della vita, un figlio.

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