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Articolazione dell’anca e teoria Housewife hip

Autore: a cura del dott. Domenico Aliperta | Pubblicato Agosto 2019 in Salute

Questo mese andremo a considerare qualcosa sulla nostra cara articolazione dell’anca che spesso ricordiamo solo quando ci duole e/o limita nei nostri movimenti quotidiani. Vediamo un po’ come semplificare la descrizione anatomica e fisioarticolare della nostra anca.
Impariamo a conoscerla. Cosa si intende, per articolazione coxofemorale? E’ l’unione tra una sfera, detta testa del femore, e una cavità chiamata acetabolo. La testa del femore è parte integrante dell’osso più lungo dello scheletro, il femore e si unisce ad esso tramite il collo femorale. La cavità acetabolo è presente nella parte inferiore del bacino, che lo ricordiamo, nelle donne è più largo, rispetto al bacino dell’uomo.
Ritornando alla nostra articolazione, ora immaginate una sfera, che si muove in un fondo di una tazza, sarà libera di andare in ogni direzione e questo, non è sempre un bene per l’anca. Ecco che intervengono i legamenti, la loro funzione è quella di contrastare i movimenti estremamente ampi o in direzioni non fisiologiche e quindi possibilmente dannosi, poi ci sono i muscoli, che con i loro tendini, spostano i segmenti ossei nei vari piani, producendo movimento.
Domanda. Perché l’articolazione in oggetto, in una fetta della popolazione, perde la sua funzionalità?
Le cause più frequenti sono: patologie metaboliche, esiti di displasia dell’anca, cattive posture, difetti strutturali.
Bene, vi espongo una mia teoria: La HOUSEWIFE HIP. Su cosa fondo la mia teoria? Sulla ripetitività quotidiana per anni di brevi movimenti tra piccoli spazi. Mi spiego: immaginiamo una Mamma tipo che cucina per più persone due volte al giorno, apparecchia la tavola, si sposta ai lavandini per pulire le varie vettovaglie, poi spazza e lava il pavimento. Sono tutti piccoli movimenti articolari per i quali si carica quasi sempre di più l’arto dominante, assumendo posture contratte e rigide e riducendo drasticamente la mobilità articolare.
Tutto questo, aumenta la pressione intrarticolare, creando degli artriti e conseguente usura del materiale osseo, retrazione muscolare e quindi tendine e rigidità legamentosa, alterando così l’intera struttura articolare con conseguenti patologie.
Cosa fare? Bene la casalinga, vocabolo poco esplicativo per definire una professione cosi poliedrica, dovrebbe ogni due ore di attività fare dieci minuti di stretching per i muscoli che avvolgono l’anca e una volta al giorno i movimenti propri dell’anca come: adduzione, abduzione, estensione, flessione e in ultimo le circonduzioni.
Credo che la casalinga, quasi più di altre professioni, abbia bisogno di un chinesiologo di riferimento per mettere in atto un programma motorio di prevenzione delle patologie dell’anca.

Domenico Aliperta
Dott. In Scienze delle Attività Motorie Preventive - Adattative - Riabilitative
Cell. 33343064530
emai. domenico.aliperta@gmail.com