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Distrurbi orecchie legati al mare e piscina come risolverli?

Autore: Esther Pollio | Pubblicato Luglio 2016 in Salute

L’estate è ormai arrivata e con essa sono in procinto di iniziare la tanto desiderate e agognate ferie. Giornate di mare e sole, abbronzante, tuffi e spensieratezza possono tuttavia essere rovinate da fastidiosi disturbi fisici che possono sorgere proprio in seguito ad un semplice tuffo in acqua; in particolare modo, il grande e potente “disturbatore” delle vacanze può essere l’orecchio. Probabilmente non esiste persona al mondo che non abbia mai sofferto di mal d’orecchio in seguito ad un bagno a mare o in piscina o, ancor di più, che non abbia mai tentato in tutti i modi di far uscire l’acqua dall’orecchio che viene solitamente - e in modo molto semplicistico - definito “attappato”. Tuttavia bisogna necessariamente fare una distinzione.

In caso di forte prurito, riduzione dell’udito, gonfiore e perdita di liquido dal padiglione, si è quasi sicuramente alle prese con l’otite esterna, una vera e propria patologia dell’orecchio che può essere facilmente trattata, ovviamente previa visita con uno specialista. L’otite esterna può essere considerata un’infiammazione dovuta a umidità eccessiva nell’orecchio o alla presenza di funghi e batteri. Questi, presenti nelle acque sporche, possono attecchire proprio nel padiglione auricolare e causare l’otite.

Dopo una lunga nuotata o semplicemente un tuffo, l’acqua può infatti ristagnare in minima parte all’interno dell’orecchio: proprio questa condizione fa sì che il batterio in essa presente “monti le tende” e sia causa del nostro fastidio. Il consiglio, in questo caso, è l’utilizzo di antibiotico locale (sempre in seguito alla consultazione del proprio otorino), lavaggio con acqua o soluzione fisiologica, e asciugatura accurata in modo da non lasciare la zona umida.