La squadra della Costiera conquista la promozione al termine di un'annata magica
Trionfo, capolavoro, impresa, …c’è l’imbarazzo della scelta per descrivere la stagione vincente del Sorrento ma per noi il termine più adatto è FAVOLA. Una favola rossonera, ricca di colpi di scena ma con un lietissimo fine: la promozione in serie D. Una sceneggiatura da oscar per un Sorrento, reduce da annate contraddistinte da tristezza e delusioni, capace di fare il colpaccio immediatamente nel primo anno del nuovo corso firmato Antonio Guarracino. Il giovane tecnico di Piano di Sorrento lui l’artefice principale del trionfo rossonero, capace di plasmare a sua immagine e somiglianza un gruppo con un età media molto bassa in cui non mancano talenti espressione del territorio.
Una squadra partita, lo scorso agosto, nello scetticismo generale e protagonista di un avvio davvero da incubo: tre sconfitte nelle prime tre giornate di campionato, tra l’altro contro squadre che chiuderanno poi la stagione nelle ultime posizioni. L’ultima posto in classifica è un’onta imbarazzante, che riempie la bocca di tutti e mette subito in discussione l’operato dell’allenatore Guarracino ma invece la dirigenza rossonera lo cementifica sulla panchina. Una scelta saggia e lungimirante, il Sorrento alla quarta giornata ospita il Nola e contro i bruniani prende il via una rincorsa dal ritmo impressionante.
Un percorso quasi perfetto: 26 punti in 10 gare. Un rullo compressore, un mix di spensieratezza e concretezza, trascinato dalle reti pesantissime del suo capitano-bomber, Alfonso Gargiulo. L’attaccante di Massa Lubrense è il terminale di una formazione probabilmente non bellissima da vedere agli occhi degli esteti di questo sport ma straordinariamente attenta, ordinata tatticamente e all’occasione cinica nel colpire le avversarie nelle loro debolezze. Il bolide di Gargiulo all’incrocio dei pali da posizione molto defilata, che sbanca il campo della Picciola al 90’, è l’episodio spartiacque della stagione. Un’impennata violenta di autostima ed inizia a nascere la consapevolezza di poter raggiungere qualsiasi obiettivo. A dettarlo sono la determinazione e la fame dei ragazzi di mister Guarracino, costretti a fermarsi soltanto nella sfortunata trasferta di Agropoli. La reazione però è immediata contro la Virtus Avellino, con una doppietta da cineteca di Gargiulo nel fortino inespugnabile dello stadio Italia (13 vittorie di fila). Nel girone di ritorno la battistrada Agropoli inizia a perdere terreno, la vetta ormai è nel mirino e viene raggiunta alla diciottesima, senza mai più lasciarla.
Il poker di vittorie consecutive - contro Nola, Cervinara, Castel S.Giorgio e Battipagliese – è una dimostrazione di forza al girone e manda in orbita i rossoneri (+8). Le vertigini però giocano un brutto scherzo. Al pari dell’infortunio dell’esperto portiere Munao, protagonista assoluto costretto a chiudere la stagione con sei giornate d’anticipo. Il Sorrento dilapida il vantaggio per intero dopo il k.o. interno nello scontro diretto contro l’Agropoli in uno stadio Italia stracolmo e ansioso di festeggiare.
Sembra il remake di un film già visto, quello col finale da incubo, ma dopo aver visto la “morte sportiva” con gli occhi il Sorrento nell’ultima giornata si rianima, andando a vincere in casa della Virtus Avellino con il gol-macigno del giovane Falanga. Tre punti che servono a difendere il primato in coabitazione con l’Agropoli: la promozione si decide allo spareggio. Teatro della finalissima è il “Partenio” di Avellino, dove a sostenere i rossoneri giungono 500 fedelissimi che vivranno in prima persona emozioni indelebili.
A differenza delle sfide in regular season, il Sorrento con una prestazione da incornicare annichilisce la compagine cilentana, allestita col chiarissimo intento di riconquistare la D. Il gol dell’anno arriva quasi allo scadere in modo rocambolesco (autorete dopo due secondi dal rigore parato) e non è da meno il salvataggio sulla linea dell’immenso Guarro nell’ultimo di otto interminabili minuti di recupero che hanno messo al repentaglio le coronarie di numerosi appassionati della Penisola.
Al triplice fischio è apoteosi rossonera, il brutto anatroccolo diventa finalmente un cigno bellissimo e la riconquista della serie D è il giusto premio per tutti. Per i tifosi DOC, portatori sani del grande vecchio cuore rossonero, sempre al fianco della squadra e fiduciosi della bontà del nuovo corso. Per la dirigenza e tutto lo staff, capaci di bruciare le tappe di un progetto pluriennale. Per mister Guarracino che ha dedicato anima e corpo alla causa, dimostrandosi il migliore della categoria. Per i calciatori che hanno sudato la storica maglia rossonera, facendola ritornare un simbolo di onore e di orgoglio di tutta la Penisola Sorrentina.
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