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Il cibo della vita a Sorrento: Rosanna Fienga e la Cultura della Cucina con l’Istituto di Cultura Torquato Tasso

Autore: a cura del dott. Carlo Alfaro | Pubblicato Giugno 2019 in Attualità

E’ stato un grande successo la presentazione del testo di Rosanna Fienga“Il Cibo della vita. Un libro per il cibo” (Albatros) a Sorrento, il 14 maggio 2019, a cura dell’Istituto di Cultura Torquato Tasso. L’evento si è tenuto nell’incantevole location di proprietà del dinamico e colto albergatore Carlo Scala, l’Hotel Continental, in Piazza della Vittoria, 4, nel cuore del centro storico. La presentazione, coordinata e moderata dal socio dell’Istituto Carlo Alfaro con la media partnership dei soci Lina e Michele De Angelis di Mda Set comunications e l’intervento dello staff del gruppo “Stabiesi Doc” che segue assiduamente la Fienga, ha ricevuto l’affluenza di un nutrito numero di personalità della cultura, della comunicazione, dell’arte, della scienza e dell’associazionismo sorrentino e stabiese, che in un ideale abbraccio si sono cinte attorno all’autrice colmandola di approvazione ed entusiasmo.
“Un grande, grandissimo grazie alla città di Sorrento - ha dichiarato la Fienga, con l’umiltà che la contraddistingue e ne fa la grandezza - che mi ha fatto vivere un’emozione unica, in un contesto splendido dove ho conosciuto persone fantastiche e speciali e dove ho trovato un’accoglienza calorosa e affettuosa. Relatori magnifici che, nonostante le mie immense lacune, mi hanno presentato come una scrittrice, hanno letto oltre le righe implicazioni culturali che non avevo capito ma che semplicemente venivano dall’anima. Avete aperto una finestra nella mia mente dalla quale posso vedere e scoprire un universo immenso che si affaccia in altre finestre all’infinito in una scoperta dopo l’altra. Questo è condividere”.
Introdotta dal Presidente dell’Istituto Tassiano, Luciano Russo, che ha detto “il libro ci spiega come salvaguardare la dieta mediterranea in un percorso che nasce dalle esperienze familiari fino alle sue proposte ai fornelli e… in libreria”, Rosanna è stata salutata da due dei tre membri del Consiglio di Amministrazione (assente la regista Eleonora Di Maio impegnata nelle prove del suo imminente spettacolo), Gaetano Maresca, che ha raccomandato “di non perdere di vista” quest’autrice, che ha scritto un testo “che è insieme un excursus sulla gastronomia campana, un saggio sociale e storico, un trattato sulla filosofia del cibo, un ricettario sulla migliore tradizione del territorio”, ed Elisabetta Roberta Rubertelli, che ha suggerito i tanti spunti del volume: il valore del cibo come identità e cultura di un popolo, la dieta mediterranea, il difficile percorso dell’imprenditoria femminile, i progetti di solidarietà a favore del territorio legati a cibo e cultura, l’evoluzione della cucina nel mondo delle nuove tecnologie, ma soprattutto ha delineato la squisita personalità dell’autrice.
La parola poi alla dotta recensione di Enrico Cosentino, lo chef amalfitano di fama internazionale che oltre 40 anni fa inventò gli “scialatielli” che hanno fatto la storia della gastronomia costiera e campana, e che è diventato, per amore della cucina, professore all’Alberghiero ed esperto, per conto dell’Accademia della Cucina, della cucina storica e conventuale,oltre ad aver vinto tante medaglie e trofei in gare internazionali e alle Olimpiadi della cucina con il compianto fratello Antonio. E’ intervenuta poi la dottoressa Patrizia Zuliani, Biologa specialista in Scienza dell’alimentazione e grande esperta e cultrice della dieta mediterranea, che considera non una dieta ma piuttosto una “cultura”, uno stile di vita, un modello comportamentale, addirittura una lezione etica, nel senso celebrato dall’UNESCO nel 2010 , quando l’ha elevata a patrimonio immateriale dell’umanità, definendola “una pratica sociale basata su un insieme di competenze, conoscenze e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola e che riguardano, nel bacino del Mediterraneo, le culture, le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione, la cottura e soprattutto le modalità di consumazione del pasto. Questo insieme di conoscenze è associato al ritmo di un calendario stagionale caratterizzato dalla natura e dai significati culturali, sociali, religiosi e/o rituali correlati”. Perciò la dottoressa Giuliani preferisce: “parlare non di Dieta mediterranea ma di Mediterraneità come un atto complesso che esprime soprattutto un modo di pensare e vivere il cibo, prima ancora che una selezione di alimenti e che risponde a domande quali cosa mangiare, come mangiare, con chi mangiare. Non è un caso se nella versione italiana della Piramide Alimentare Mediterranea del 2011 della FDM (Fundation Dieta Mediterranea) nell’immagine grafica compaia la scritta: uno stile di vita quotidiano”.
E’stata poi la volta della la dottoressa Carmen Iovine, stabiese, psicologa (è autrice del saggio “Guarire dall’attacco di panico senza psicofarmaci”), esperta di medicina naturale, presidente dell’Associazione “Giù le mani” a tutela delle donne, che ha glorificato il valore del cibo come emblema dell’opera femminile nella storia.
Chiedendo a Rosanna come sia nato questo testo, che rappresenta il suo esordio letterario, viene fuori che “nasce per caso, da un quaderno dimenticato in un cassetto, con appunti del diario della vita nella famiglia” e dalla necessità, quando ha scoperto di essere ammalata di sclerosi multipla, di insegnare alla figlia dodicenne a cucinare casomai lei non fosse stata più in grado di farlo. Il libro nasce dunque quasi senza volerlo, come tutte le cose grandi, e belle, tra appunti di vecchie ricette e i ricordi che evocavano, con le prime esperienze affettive e di gusto di Rosanna, strettamente interconnesse. Il contenuto del testo non è frutto del caso, c’è dentro tutta la vita e la filosofia dell’autrice, il suo amore e la sua passione per l’esistenza.
Ma soprattutto, questo libro è un atto d’amore, ed è la stessa Fienga a dircelo: “Sono una scrittrice? Non lo so, io ho scritto solo per amore, amore per un compagno indispensabile, il cibo, amore per un tempo passato, amore per chi non c’è più, amore per la mia città”.Nei ricordi e nelle ricette di Rosanna si è rispecchiata un’intera generazione, per cui alla fine questo libro è diventato un simbolo di un’epoca, una bandiera di una collettività che non vuole essere sepolta, il mandato di trasmettere una memoria storica che rivenda il diritto di lasciare traccia di sé.
Ma chi è Rosanna Fienga? Mamma e nonna, è una Chef che vive e lavora a Castellammare di Stabia: attualmente, insieme al marito, erede dello storico “Ciccio di Pozzano”, è la proprietaria del rinomato ristorante Francesco & Co in via Alcide de Gasperi in Castellammare. La scrittrice, nonostante la sclerosi multipla con cui combatte da anni, è inoltre un vulcano di idee e iniziative sul territorio di Castellammare: ha ideato, ad esempio, “La Spesa sospesa”, progetto di solidarietà alimentare per i non abbienti della città; i kit “Chef Mania”, per consentire a chiunque di mettersi ai fornelli grazie agli ingredienti giusti e ai preziosi consigli dello chef; il progetto “Il cibo degli dei” per promuovere la Dieta mediterranea partendo dalla storia dei popoli del nostro territorio.
Con la scolaresca della Fucini sta attualmente tenendo un corso sul cibo e la sua importanza per l’umanità, partendo dal fuoco di Prometeo per finire ai giorni nostri, attraverso la dieta mediterranea. La creativa si è anche iscritta all’Università, Letteratura con indirizzo artistico, “non certo per fregiarmi del titolo di dottoressa alla mia età, ma per appagare le mie curiosità culturali”.
Tra i nuovi progetti, la creazione dell’Associazione “La Città delle acque” (ex-Pro-Loco Castellammare di Stabia), per la tutela soprattutto dell’imprenditoria femminile in città. Il nucleo del libro, e di tutto l’operare di Rosanna, è nel suo rapporto col cibo, che affonda le radici nel calore della cucina familiare, nel ricettario compilato a mano dalla madre e custodito gelosamente in tanti anni.
Dall’esempio familiare Rosanna ha imparato a trasmettere gioia col cibo, a rispettarlo, a legarlo indissolubilmente ai ricordi più preziosi della sua vita. Ogni suo piatto è preparato, cucinato, condiviso e donato nel lavoro e nelle iniziative di solidarietà, con lo stesso amore che l’autrice ha ricevuto dal focolare domestico. La cucina diventa nella sua vita deposito di cultura, storia, affetti, sentimenti, emozioni, vissuti.“Nel libro racconto la mia cucina, che è una cucina privata e collettiva - spiega Rosanna Fienga - sono una ‘percuoca’ e me ne vanto, visto che non nasco da una famiglia di artigiani della cucina come mio marito, da quattro generazioni nella ristorazione, ma ho imparato nel tempo a rendere mie le ricette della nonna e della mamma e a utilizzare i ricordi come humus per il presente in attesa del futuro”. Del libro dice: “È solo un omaggio, piccolo piccolo che ho tributato, a parole mie, per qualcosa che è presente e fondamentale nella vita di ognuno, il cibo. E, nel libro, oltre ai miei ricordi, dono ai lettori il ricettario dei miei piatti forti, corredato di un codice QR collegato alle videoricette, perché anche il più inesperto possa cimentarsi nella preparazione di un gustoso piatto gourmet, sperimentando le ricette aiutato dal video tutorial”.
Un libro come atto d’amore per il cibo, dunque, ma anche per Castellammare, la sua città: “Amo questa città, un gioiello incastonato in un luogo fatato, a lei ho dedicato i miei ricordi, li ho condivisi in un libro per non perderli e per far arrivare ai giovani un messaggio di speranza e rinascita.Viviamo in un luogo incantato, facciamo che rinasca, facciamo che sia il vostro futuro.Vivere a Napoli, o in provincia, è un privilegio e una responsabilità, bisogna meritarlo, noi fortunati abbiamo a disposizione tutte le meraviglie del mondo in uno spazio senza tempo che ci avvolge speranzoso. Sì, la speranza è il motore della vita, e va alimentata con un cibo speciale fatto di tradizioni, musica, allegria, malinconia e compassione, tutto questo è la cucina che vivo e racconto”, spiega l’autrice. Consiglio a tutti di perdersi nelle sue pagine, che, piene di poetica tenerezza, ripercorrono l’infanzia perduta, creando una narrazione unitaria in cui le ricette si intrecciano con storie e aneddoti, con sempre al centro la cucinacome fulcro della casa e della vita quotidiana. Dal libro è stato ispirato uno short docu-film creato ad hoc da “liberoricercatore.it” e il “Gruppo Teatro Quarto Piano”. Si tratta di un lavoro di particolare impatto emotivo, che non ha mancato di commuovere ed emozionare il pubblico sorrentino della presentazione voluta dall’Istituto tassiano.
Alla fine, Rosanna commossa ha ringraziato tutti: “Adoro il dottor Carlo, Carlo Doc Alfaro mi ha accettata e amata così come sono, è una persona speciale, che ringrazio per essere nella mia vita. Un ringraziamento particolare e grande al presidente dell’istituto Torquato Tasso, Luciano Russo. Un grande ringraziamento alla dottoressa Rubertelli per le parole affettuose che mi ha dedicato. Ringrazio e abbraccio affettuosamente lo Chef professore Enrico Cosentino per la sua grande umanità: la condivisione è magia. Un ringraziamento importante alla dottoressa Patrizia Zuliani che mi ha sempre sostenuta. La sua visione della mediterraneità è meravigliosa, spero di averla interpretata e di averla condivisa con il libro”.