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Carlo Ametrano con Ayrton Senna per sempre

Autore: a cura del dott. Carlo Alfaro | Pubblicato Marzo 2020 in Attualità

Giornalista e scrittore, Carlo Ametrano è cresciuto sin da bambino nel mito della figura di Ayrton Senna, per il quale continua a nutrire una vera e propria venerazione e a cui ha dedicato un appassionato libro: “Ayrton… sempre nel cuore”, edito da Giovanni Petagna con la sponsorship dell’imprenditore sorrentino Gaetano Maresca.
Carlo è nato a Castellamare di Stabia il 10 Gennaio del 1976, in una famiglia di sportivi. Sin da piccolissimo si appassionò al calcio, cominciò col fratello Raffaele a giocare all’oratorio della parrocchia di Sant’Antonio ed essendo mancino (come Ayrton!), lo chiamavano il piccolo Maradona. Il fratello è poi diventato calciatore professionista militando nella Juventus, Napoli, Juve Stabia, Udinese, Genoa, e approdando ai titoli di campione olimpico ad Atlanta 1996 e campione europeo under 21 con Cesare Maldini.
Il pilota brasiliano Ayrton Senna è stato uno dei campioni più grandi, carismatici e osannati della storia ultra-sessantenaria della Formula 1, ed è universalmente ritenuto uno dei piloti più forti di tutti i tempi, vincitore di 41 Gran Premi e tre volte detentore del titolo mondiale (nel 1988, 1990 e 1991). La sua scomparsa tragica e precoce lo ha consegnato direttamente al mito.
Soprannominato Magic, Ayrton Senna da Silva nacque a San Paolo il 21 marzo 1960 da una famiglia agiata: la madre, Neide Senna, era una brasiliana di origini italiane, il padre, Milton Da Silva era un imprenditore e proprietario di diverse fattorie. Aveva una sorella, Viviane, madre di Bruno (anch’egli pilota), e un fratello, Leonardo. Diplomatosi presso il Colegio Rio Branco, Senna sposò nel 1981 Lilian De Vasconcelos, ma il matrimonio esitò dopo soli otto mesi in un divorzio, dopodiché non si risposò più nonostante numerosi flirt venuti alla ribalta dei gossip. Senna era un amante dello sport in tutte le sue declinazioni, oltre che un aeromodellista e un appassionato di volo. Profondamente cattolico, nella sua valigetta personale portava sempre la Bibbia. Gran parte dei suoi guadagni venivano devoluti in opere di beneficenza.
Corridore completo in ogni aspetto, dalla messa a punto dell’auto alla gestione delle gomme, è rimasto famoso nella storia per la sua guida sul bagnato e la velocità in qualifica, caratteristica che gli consentì di detenere il record assoluto di pole position (65) in rapporto ai Gran Premi disputati, dal 1989 al 2006, oltre ad essere abile nei circuiti cittadini. Senna detiene tuttora il record di vittorie sulla prestigiosa pista di Montecarlo, ben 6, di cui 5 consecutive fra il 1989 e il 1993.
La storia professionale di Ayrton Senna si identifica con l’eterno duello con Alain Prost, suo compagno in McLaren nel biennio 1988-1989. Tale rivalità fuori e dentro la pista è considerata come una delle più intense ed accese della storia della Formula 1, nonché dello sport in generale, ed è durata fino al ritiro di Prost, alla fine del 1993.
Il 1 maggio del 1994, durante il Gran Premio di San Marino, in un terribile e tragico incidente in diretta mondiale, il campione si schiantò alla curva Tamburello del circuito di Imola, alla velocità di oltre 200 kilometri orari, a causa di un guasto dell’autovettura. Nella monoposto di Senna fu ritrovata una bandiera austriaca, che doveva essere sventolata per ricordare Roland Ratzenberger, pilota scomparso un giorno prima nelle prove. E’ stato l’unico campione del mondo a perire durante lo svolgimento di una gara di Formula 1.
La passione di Carlo Ametrano per Senna nacque quando aveva solo otto anni, nel 1984, quando seguì in tv il Gran Premio di Montecarlo. Fu allora che iniziò la carriera di Senna nella massima categoria automobilistica, al volante della Toleman. “Quella gara fu sospesa per un vero diluvio- ricorda Carlo- e Ayrton, giovane debuttante su una Toleman, una macchina ridicola, da bassa classifica, stava quasi per vincere, prima che la interrompessero consegnando la vittoria a Prost, cui Senna era subito dietro”. Da allora Carlo non ha perso di vista un solo istante il suo idolo, e ha avuto anche la gioia immensa di stringergli la mano: “Già dall’inizio si vedeva che aveva un piede meraviglioso e un talento da pilota divino, come ha confermato negli anni a venire con la McLaren perché ha vinto tre titoli mondiali e solo la sfortuna, quando si ruppe il piantone dello sterzo, ce lo ha tolto ad Imola nel 1994, altrimenti sarebbe potuto arrivare facilmente a cinque mondiali e chissà cosa altro avrebbe conseguito. Dal primo giorno all’ultimo, per me ogni suo singolo duello, ogni sua singola corsa, non era più solo sua ma era anche mia, i suoi titoli e come se li avessi vinti anch’io e, con lui tutti noi suoi fans nel mondo”.
Dopo la morte del campione, Ametrano ha partecipato a tanti eventi su Senna, come il ventennale dalla sua scomparsa il 1 Maggio del 2014 dove ha varato il progetto di scrivere il libro su di lui, e in ultimo la commemorazione a Imola il 30 aprile 2019 in occasione dei 25 anni dalla scomparsa, e ha fondato un fan club a Castellammare di Stabia in suo onore.
Il libro “Ayrton… Sempre nel cuore” che ha portato in giro in tutta Italia ricevendo entusiastici commenti, complimenti e recensioni da addetti ai lavori, appassionati di automobilismo, fans di Senna e gente comune interessata alla vicenda professionale e umana del pilota brasiliano, ha fatto conoscere Carlo Ametrano in tutto il mondo, è arrivato a Sportitalia fino alla Fondazione Senna e anche nelle mani della famiglia di Senna, oltre ad essere nel museo della McLaren a Woking. Il tributo di Carlo Ametrano ad Ayrton Senna si configura quale prezioso strumento per far conoscere il campione alle nuove generazioni. Carlo è stato premiato a 25 anni dalla scomparsa del suo idolo con un quadro che lo raffigura, consegnatoli da Jo Ramirez, lo storico dirigente che è stato coordinatore della McLaren di Formula 1 dal 1984 al 2001, il quale si è complimentato con lui per l’ottimo lavoro che è molto apprezzato in Brasile dove è considerato la migliore opera italiana in memoria di Ayrton Senna.
Nel libro, l’autore ripercorre la storia del campione diventato icona mondiale della Formula 1 e i suoi più grandi successi. Come, tra i ricordi più emozionanti nel cuore di Carlo, il suo primo mondiale, ottenuto a Suzuka nel 1988, o la vittoria a Donington nel GP di Gran Bretagna del 1993: “Era una domenica di Pasqua, sotto la pioggia, e Ayrton, a bordo di una McLaren decisamente meno performante delle Williams di quel periodo, seppe dare una lezione di guida a tutti: una sensibilità, un coraggio fuori dal comune che fecero sembrare, come disse Niki Lauda, che fosse atterrato un extraterreste sulla Terra. Per me è stato forse il GP più bello della storia della F1 e anche la gara più bella e incredibile della carriera di Senna che realizzò un vero capolavoro: doppiò tutti, sorpassando in un giro 6 piloti, e vinse la corsa con oltre un minuto e mezzo su Alain Prost, campione del mondo quell’anno”. O anche il trionfo colto a Interlagos nel 1991: “La famosa gara finita da Ayrton con il cambio bloccato in sesta dove mandò in visibilio tutti i suoi fans. Un Gran Premio segnato dal dolore fisico, portato a termine dal brasiliano grazie alla sua tenacia”.
Carlo ricorda che Senna aveva delle doti di pilota eccezionali: “Ayrton Senna è stato un campione assoluto. Il suo dono era la completezza. Era sempre un passo avanti a tutti gli altri, specialmente sul bagnato. Sul bagnato era superiore a tutti, aveva un piede nettamente superiore agli altri. L’acqua era la sua dote. Lui imparò in Brasile gareggiando con Fullerton e Roberto Giugni da giovane. Giugni è stato mio ospite alla presentazione del libro, dove mi disse che già da piccolo Ayrton aveva un precoce talento”.
Ha ancora le lacrime agli occhi, Carlo, quando rievoca i fatti di quel “maledetto” 1° Maggio 1994: “C’è stato un errore madornale da parte della Williams. Ayrton sin dai test pre-stagionali si lamentava del suo abitacolo, infatti chiese di farsi alzare lo sterzo, ma il team glielo abbassò ancor più di prima. Prima del week-end di Imola la scuderia apportò delle modifiche al piantone dello sterzo, sempre per lo stesso motivo. Purtroppo quella modifica si rivelò fatale. Quel giorno ad Imola ero presente anche io. È stato uno shock tremendo per tutti. Per riprendermi ci sono voluti anni e anni. Ayrton compì un minimo movimento della testa quando fu tirato fuori che fece nascere uno spiraglio di speranza, ma in realtà è morto sul colpo: quando si è schiantato alla curva del Tamburello, la sospensione anteriore destra si staccò e gli trafilò il casco, come un colpo di fucile”.
Il valore del testo di Ametrano risiede nel fatto che l’opera fa rivivere il mito di Senna non soltanto rievocandone le gesta in pista ma restituendo anche l’impatto delle emozioni regalate agli appassionati, oltre ad essere arricchito dalle testimonianze dirette di alcuni degli addetti ai lavori più rinomati e da una bellissima e ricca iconografia.
Nel libro, Ametrano non manca di rimarcare l’aspetto umano del campione, che sapeva essere speciale e unico dentro e fuori la pista: “Ayrton Senna era tutto, oltre al pilota in pista che dava emozioni e spettacolo, attirando l’attenzione del pubblico e rendendo la corsa interessante e speciale, era un uomo eccezionale per quello che trasmetteva al di fuori del contesto agonistico: un personaggio carismatico e un campione di umanità. È per questo che la gente non si dimentica di questo eroe. E’ stato ed è amato come un culto, in Brasile e nel mondo. L’uomo Ayrton è stato ancora più forte dell’Ayrton pilota. Girando per il mondo ho potuto constatare la sua popolarità. Anche chi non segue la F1, conosce la figura del pilota brasiliano. Soprattutto il suo spirito benefico continua a vivere nella Fondazione che porta il suo nome”.
Ayrton è diventato per Carlo un modello e maestro di vita: “Proprio come lui, in tutto quello che faccio ci metto cuore, passione, un pizzico di testardaggine e anche molta fede in Dio. In ogni mio progetto, sogno o difficoltà della vita ho trovato forza nelle sue parole quando diceva che con passione, perseveranza e tanta fede in Dio i sogni spesso si realizzano”.
Carlo è critico sulla Formula 1 attuale: “In quello sventurato 1° maggio 1994 la F1 è cambiata perché il Circus ha perso il simbolo stesso di quell’era delle corse che ora non ci sono più. Per me, tutt’oggi, Ayrton rappresenta la F1. Dopo la sua morte non ho visto nessun altro pilota compiere delle gesta così eccelse in pista. La Formula 1 vera era in quell’epoca che non credo sia replicabile”.
Tra i suoi nuovi progetti, una traduzione del mio libro per il mercato dell’Eest Europa, e la pubblicazione di un nuovo volume, “Ayrton per sempre nel cuore 2” oltre a tanti eventi col Fan Club Ayrton Senna di Castellammare di Stabia di cui è Presidente.