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2016, l’anno del 'Bail-In':

Autore: Pierluigi D'Apuzzo | Pubblicato Febbraio 2016 in Attualità

Il 2016 sarà ricordato dai risparmiatori come l’anno di entrata in vigore della direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directives), quella del c.d. BAIL-IN. Tante sono state già le domande su questo tema pervenute al servizio “Credito” di Adiconsum, che ha realizzato uno “Speciale Bail-in”. Come sempre, infatti, la conoscenza è l’arma migliore per la difesa. Conoscere quindi che cos’è il bail-in permetterà di evitare di esserne coinvolti.
Che cosa dice la direttiva BRRD
La direttiva BRRD tratta del nuovo modo di risolvere l’eventuale crisi di una banca, quando cioè si trova sull’orlo della bancarotta (perdita del capitale). Il meccanismo di intervento per salvare la banca non sarà più esterno (bail-out) ossia con l’intervento dello Stato il che inevitabilmente comporta costi per tutti i contribuenti, ma interno (bail-in), reperendo le risorse dagli azionisti e obbligazionisti della banca.
Che cos’è il Bail-in
È un meccanismo di risoluzione di una crisi bancaria attingendo alle risorse di soggetti privati, seppur con dei limiti e delle garanzie, e rispettando un ordine prestabilito.

Qual è l’obiettivo del Bail-in                                                                                                                                                                                                                                                                                           È quello di risolvere la crisi bancaria riducendo gli effetti negativi sul sistema economico (cioè facendo aumentare il debito pubblico) ed evitando che il salvataggio gravi sui contribuenti. Negli intenti, il bail-in dovrebbe consentire alla banca di continuare ad offrire i propri servizi alla clientela.

Quali sono i risparmi a rischio e quelli che non lo sono
Il meccanismo del bail-in coinvolge le categorie di risparmiatori secondo il seguente ordine:
• azionisti
• detentori di altri titoli di capitale
• altri creditori subordinati
• creditori chirografari                                                                                                                                                                                                                                                                                                       • persone fisiche e piccole e medie imprese titolari di depositi con importi eccedenti i 100mila euro
• il fondo di garanzia che contribuisce al posto dei depositanti protetti.
N. B.: Il passaggio da una categoria all’altra avviene solo dopo aver esaurito tutte le risorse provenienti dalla categoria precedente. 

Sono escluse dal bail-in le seguenti categorie di prodotti:
• i depositi di importo inferiore ai 100mila euro
(protetti dal Fondo di garanzia)
• le passività garantite, come i covered bonds
• le cassette di sicurezza o i titoli detenuti
in un conto apposito
• le passività interbancarie (ad eccezione
di quelle infragruppo) di durata originaria
inferiore a 7 giorni
• le passività derivanti dalla partecipazione
a sistemi di pagamento con durata residua
inferiore a 7 gg
• i debiti verso i dipendenti, i debiti commerciali
e fiscali purché privilegiati dalla normativa
fallimentare.

Tutto ciò che non è espressamente escluso può essere soggetto a bail-in.
Come posso tutelarmi
Caro consumatore:
• evita di investire in prodotti bancari e finanziari ad alto rischio
• valuta attentamente azioni, obbligazioni e altri titoli della banca
• leggi attentamente il questionario MIFID e rispondi correttamente chiedendo delucidazioni in caso di non comprensione
• “spalma” i tuoi depositi in più istituti di credito, mantenendoli al di sotto dei 100mila euro
• prendi informazioni sulla “solidità” dell’istituto in cui intendi depositare i tuoi risparmi.

La sede Adiconsum di Piano di Sorrento è a disposizione di chiunque voglia informazioni al fine di tutelare al meglio e senza sorprese i propri risparmi.