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Esame di Maturità: chi lo ha istituito e quando

Pubblicato Giugno 2018 in Cultura

A giugno di ogni anno gli stu­denti che dovranno affron­tare di lì a poco gli esami di maturità vengono investiti da un’ondata di ansia, timore e stress che contagia anche i loro familiari e amici.
Giorni e notti trascorsi sui libri a ripassare il programma scolastico e preparare la tesina da presentare alla commissione, mentre ci si chie­de: “Ma a chi è venuto in mente d’istituire l’esame di Maturi­tà???”.
Sicuramente una delle pro­ve più difficili da superare nella propria vita, l’esame di Maturità fu introdotto nel 1923 dall’allora Ministro dell’Istruzione del Re­gime Fascista on. Giovanni Gen­tile. Si trattava di un esame molto più complesso di quello che cono­sciamo oggi, infatti erano previste quattro prove scritte e una prova orale che verteva sull’intero programma degli ultimi cinque anni di scuola. La commissione era costituita da un professore universitario, tre fra professori e presidi di isti­tuti d’istruzione media di secondo grado e un insegnante appartenente a scuola privata o persona estranea all’insegnamento. Come se non bastasse l’esame di Maturità non si svolge­va nella propria scuola, ma fuori sede.
Dopo le forti lamentele per l’alto tasso di bocciati alla Maturità, nel 1937, si decise di apportare delle modifiche con la riforma De Vecchi. Il programma d’esame venne così ridot­to a quello dell’ultimo anno. E dopo appena tre anni, nel 1940, si decide un altro cam­biamento ad opera dell’allora Ministro dell’E­ducazione Nazionale on. Giuseppe Bottai che stabilisce che la commissione, a parte il presi­dente e il vicepresidente, diventa tutta interna. Ma nel 1952, una nuova riforma voluta da Guido Gonnella ripristina una commissione mista, con un solo membro interno, e ritocca anche il programma d’esame: gli studenti do­vevano prepararsi sugli argomenti di quinta, ma all’interno dell’esame potevano trovare, a di­screzione della commissione, rimandi alle cose studiate durante il terzo e il quarto anno.
Nel 1969 si arriva all’esame di Maturità di Fiorentino Sullo, che durò ben 30 anni che prevedeva una commissione mista, due prove scritte, due materie all’orale e voto in sessantesimi. Questo fino al 1997 quando Luigi Berlinguer apporta l’ultima riforma all’e­same introducendo la terza prova e il credito scolastico, all’orale si portano tutte le materie, la commissione è mista e il voto espresso in centesimi.
Da allora ad oggi, piccoli aggiustamenti ma la sostanza rimane la stessa, ma ci sono nuovi cambiamenti in vista dal 2019.