
Dormire bene? Questione di orari

Esiste l’ora perfetta per coricarsi? La risposta stupirà i nottambuli che sono abituati a tirare fino alla mezzanotte ed oltre.
Per un adulto l’ideale sarebbe quello di dormire almeno sette - otto ore a notte. Ma la quantità di ore di sonno è indipendente dal momento in cui ci si addormenta? Fa la differenza l’orario in cui si va a dormire oppure è possibile essere freschi e riposati anche se si fanno le ore piccole e poi si recupera dormendo 7 ore difilato?
E’ scientificamente provato che esiste un orario ottimale per andare a letto, ma recenti studi hanno scoperto che un sonno irregolare è associato a prestazioni e produttività peggiori indipendentemente dall’orario in cui si va a letto. Secondo i ricercatori di Harvard la cosa importante non è a che ora coricarsi, ma andare a dormire sempre allo stesso orario.
Secondo Matt Walker, ricercatore a capo del Laboratorio del sonno e di Neuroimaging dell’Università della California, Berkeley, l’orario ideale per addormentarsi è compreso in una finestra temporale tra le 20 e le 24. Durante queste ore precise cervello e corpo hanno l’opportunità di ottenere tutte le fasi REM e non REM di cui hanno bisogno per funzionare in modo ottimale. Ora spetta ad ognuno individuare la propria ora ideale all’interno di questa finestra.
Il primo passo è quello di lavorare sull’ora in cui addormentarsi. Gran parte dipende dalla genetica: alcuni sono più predisposti ad essere mattinieri, altri più nottambuli. Quindi non serve a nulla costringersi ad andare a letto alle 21 se poi non si riesce a prendere sonno prima delle 23.
Un esperimento per stabilire la propria ora ideale sarebbe quello di procedere “a ritroso” partendo dall’ora in cui ci si deve svegliare al mattino e calcolando fino a sette/otto ore precedenti, aggiungendo i 15 minuti che il corpo richiede per addormentarsi. Procedendo in questo modo per una decina di giorni, è probabile che ci si inizi a svegliare in modo naturale alcuni minuti prima che suoni la sveglia.
I primi tempi è probabile che si faccia molta fatica sia ad addormentarsi che a svegliarsi, ma con un po’ di pazienza si può trasformare una novità per il corpo in una sana abitudine.
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