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Capire gli altri analizzando il linguaggio del corpo

Autore: Luca Ricciardi | Pubblicato Luglio 2015 in Cultura

Il nostro corpo è più chiacchierone di quanto si crede. I gesti, le mimiche e i tic sono tutti modi di rivelare le emozioni, anche quelle che si preferirebbe mantenere per sé: perché il corpo parla un linguaggio spontaneo, senza mentire.

Indipendentemente dalla cultura a cui si appartiene, la comunicazione verbale umana è affiancata sempre da una serie di gesti e atteggiamenti, alcuni dei quali sono razionali e volontari, ma molti altri sono impulsi che si compiono senza accorgersene. Sono soprattutto questi comportamenti non consapevoli in quanto provengono dall’inconscio, a fornire una grande quantità di informazioni importanti su ciò che la persona è realmente.

Gli specialisti della comunicazione non verbale mediante la sinergologia insegnano a decifrare proprio quei messaggi che il corpo lancia attraverso i gesti e le espressioni corporee. Questa disciplina, nata diversi anni fa sulla base delle ricerche del formatore e conferenziere Philippe Turchet, studia il linguaggio del corpo e tutto ciò che esprime (pensieri, emozioni e desideri) senza necessariamente parlare. Circa 2.200 gesti sono stati catalogati, interpretati, codificati e ad ognuno di questi è stato attribuito un significato.

Questo non significa che si possa riuscire ad interpretare una situazione attraverso un unico gesto, neppure è possibile capire la personalità di qualcuno osservando semplicemente come muove una mano o la testa. La sinergologia analizza la persona nel suo insieme, valutando i gesti e i movimenti, perché è tutto il corpo che esprime una certa emozione o pensiero.

A cosa serve la sinergologia?
Questa disciplina permette di capire i gesti dell’altro, aiuta a rafforzare il rapporto di fiducia tra adulti, o all’interno di una coppia, tra amici, ma anche sul posto di lavoro. Anche i genitori possono imparare a comprendere i gesti dei figli che spesso faticano ad esprimere le emozioni.

Il linguaggio non verbale rappresenta oltre il novanta per cento della comunicazione con gli altri, mentre le parole contano solo per il dieci per cento!