
Cura delle persone anziane

La seconda moglie di mio padre, deceduto da diversi anni, è sola e ha come unici parenti due fratelli. La mia matrigna comincia a manifestare sintomi di demenza senile ed è sempre meno in grado di provvedere alla conduzione della propria vita. Chi ha il dovere di prendersi cura di lei? io, unico figlio del marito deceduto e sposato in seconde nozze, o i fratelli?
Ai sensi dell’art. 2 della Costituzione tutti i cittadini hanno un obbligo di solidarietà, tuttavia il dovere primario resta in capo ai parenti prossimi. Gli obblighi dei familiari nei confronti di un parente incapace di provvedere ai propri bisogni sono principalmente morali, si tratta quindi di un’obbligazione naturale. Dal punto di vista giuridico, l’art. 433 cod. civ. disciplina l’obbligo alimentare che consiste nell’obbligazione di prestare aiuto economico alla persona che versa in stato di bisogno da parte di chi vi è legato da particolari vincoli familiari. Il diritto agli alimenti comprende gli alimenti naturali, quali vitto, alloggio, cure mediche, e i doveri civili, collegati ai bisogni di natura morale e sociale. Esso è espressione di un vincolo di solidarietà familiare fondato sul principio della vicinanza e dell’intimità dei rapporti familiari.
Soggetti obbligati per legge alla corresponsione degli alimenti sono in ordine:
1. il coniuge;
2. i figli legittimi o legittimati o naturali e adottivi e, in loro mancanza, i discendenti prossimi anche naturali;
3. i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi, anche naturali;
4. gli adottanti;
5. i generi e le nuore;
6. il suocero e la suocera;
7. i fratelli e le sorelle germani o unilaterali, con precedenza dei germani sugli unilaterali.
Si tratta di un elenco tassativo, il primo chiamato a provvedere è il coniuge, poi i genitori. In mancanza dei genitori, sono chiamati a rispondere dell’obbligazione alimentare gli ascendenti prossimi o naturali e gli adottanti. Seguono alcuni affini e, precisamente, i generi e le nuore, i suoceri e le suocere.
Nel caso in esame, se la matrigna non ha adottato il figlio del marito defunto, ipotesi tra l’altro assai rara, tra i due vi è un semplice vincolo di affinità: la matrigna e i figliastri sono affini di primo grado. Tuttavia l’elenco dell’art. 433 cod. civ. che, si ripete, è tassativo, non fa alcun riferimento ai figliastri. Pertanto, per legge saranno tenuti a prendersi cura della signora anziana i due fratelli, tuttavia nulla vieta al figliastro di offrirsi volontario.
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