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“Incontriamoci al Fast Beauty” conclusa la 18° edizione del programma del cuore

Autore: a cura del dott. Carlo Alfaro | Pubblicato Agosto 2019 in Attualità

Si è conclusa con grande successo di pubblico e critica la diciottesima edizione, targata 2019, del programma TV ormai cult ”Incontriamoci al Fast Beauty”, in diretta tutti i mercoledì in seconda serata sulla Rete televisiva Italiamia/Canale 274 del digitale terrestre (con replica la domenica pomeriggio su Sky 868), e in diretta social su Facebook. Un programma che, con la regia di Douglas Cacciatore, deve la sua longevità in primis alla capacità di rinnovarsi e interessare il pubblico a 360 gradi, divertendolo ma anche informandolo.
L’ultima stagione ha ancor di più marcato questi aspetti, proponendo in trasmissione, puntata dopo puntata, non solo intrattenimento e bellezza, ma anche sempre più approfondimento tecnico/scientifico e aggiornamento professionale, con attenzione agli aspetti informativi/ divulgativi dei contenuti proposti nel talk-show.
Di grande carisma il mattatore dello show, Renè Bonante, noto anche come il “mago del camouflage”, che in oltre quarant’anni di carriera ha truccato star del cinema e televisione di caratura nazionale e internazionale, ha inventato il “lifting temporaneo”, tecnica esclusiva di ringiovanimento attraverso un maquillage mirato e personalizzato, ha sempre anticipato le tendenze trucco di successo, lanciando mode e stili, e ha pubblicato uno dei libri di settore più letti: “Il trucco c’è. Metamorfosi di un Volto”, testo obbligatorio per chi voglia addentrarsi nell’affascinante mondo della cosmesi.
Al suo fianco nella conduzione, Antonio Mocciola, giornalista-scrittore, autore e intellettuale di spicco della cultura partenopea, con rare doti di garbo, ironia e cultura. I due in ciascuna puntata hanno mostrato di saper discutere con amabilità e interesse di bellezza, benessere, cultura e costume con prestigiosi ospiti del mondo della salute, letteratura, sport, arte e spettacolo.
Ulteriore fattore di stimolo del programma, la gara tra make-up artists, premiati in base al televoto e alla giuria tecnica: si tratta del primo talent show della televisione dedicato ai look-makers, di cui Bonante è da sempre maestro riconosciuto. Lo show è decorso in ogni puntata in maniera brillante e dinamica, come è proprio del mondo dell’istrionico Renè che, afferma spesso, “non sopporterebbe mai di vivere in bianco e nero”.
Tra le tematiche forti affrontate dal programma in più puntate, la malattia. Una delle ospiti più amate dai followers del network, la scrittrice e poetessa di Piano di Sorrento Anna Bartiromo, ne ha parlato attraverso il suo libro “Quando l’abisso è il tuo corpo” in cui ha raccontato, con notevole coraggio e sincerità, del dramma da lei vissuto combattendo il male oscuro del tumore, la lotta contro un “alieno”, come viene definito nel testo, che sconvolge l’esistenza e forgia le reazioni, aprendo “uno squarcio su una dimensione in cui la bellezza di un paesaggio, un messaggio di un amico e la passione per il lavoro riescono a restituire la serenità necessaria per guardare avanti, convivendo con gli innumerevoli interrogativi senza risposte che turano l’animo umano”. Un testo che può rivelarsi prezioso per chi come lei deve affrontare la difficile prova della malattia.
L’amicizia tra la Bartiromo e Renè Bonante, cui la poetessa in una puntata ha dedicato una sentita lirica, è nata proprio per via del cancro, in quanto Renè gestisce, nell’Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli Pascale, una sala di bellezza all’interno del reparto di chemioterapia, dove mette a disposizione delle ammalate tutta la sua sapienza su come essere belle anche senza capelli e sopracciglia o con la pelle secca e il viso gonfio, ma soprattutto regala loro un ponte verso la leggerezza e la fantasia per sgravare un po’ il cuore dalla pesantezza delle cure e le incertezze del futuro.
In un’altra puntata, Anna è sempre tornata sul tema dell’umana sofferenza con un altro suo testo, “L’imponderabile”, otto racconti ispirati alla vita odierna con le sue crudezze e patimenti, con quel quid di irrazionale, impalpabile, imprevedibile che rende il senso del destino umano fragile e vulnerabile, giacché i personaggi sono coinvolti in un vortice di passioni intense e contrastanti che li catapultano in una spirale di eventi inattesi, segnando l’ineluttabile percorso delle loro vite, in un comune dolore che li annienta.
La malattia significa sì dolore, ma anche volontà di riscatto, come è emerso dall’intervento di una splendida anima in un’altra puntata, la signora Maddalena Convinzio, che ha portato in trasmissione il messaggio del peso ma anche del coraggio e della voglia di vivere nella sua battaglia quotidiana contro la Sclerosi multipla. Malattia tremenda che deve uscire, come si è ribadito nella Giornata Nazionale 2019, dalla “invisibilità” in cui si trova per l’opinione pubblica, che va informata e sensibilizzata sulle necessità di questi pazienti, solitamente colpiti nel pieno delle loro forze e giovinezza. Sono circa 122mila gli Italiani che convivono con la Sclerosi multipla, persone che devono spesso combattere per vedere riconosciuti i propri diritti ad assistenza, riabilitazione e prestazioni. Lo ha messo bene in evidenza il “Barometro 2019”, la fotografia della situazione della malattia che l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) traccia ogni anno. In particolare, è oggi da potenziare più che mai l’impulso alla ricerca sugli strumenti digitali, che vanno a integrare gli approcci clinici tradizionali portando benefici significativi sia ai pazienti, attraverso app che monitorizzano le funzionalità motoria e implementano gli esercizi riabilitativi, sia ai clinici, creando piattaforme di raccolte dati.
In un’altra puntata della trasmissione, è brillata la stella di Laura Miola, una stupenda ragazza nata in provincia di Latina 29 anni fa, sposa felice di Salvatore e madre di un bambino, Ferdinando, costretta sulla sedia a rotelle da che aveva 21 anni, per una grave neuropatia periferica congenita, la malattia di Charcot-Marie-Tooth, nota anche come Neuropatia motorio-sensitiva ereditaria. Si tratta di una malattia genetica che colpisce il sistema nervoso periferico, per alterazione di uno dei geni responsabili della formazione del nervo (sono noti almeno 70 geni che possono dare la malattia). Attualmente non esistono terapie mediche specifiche efficaci, anche se Telethon si sta occupando di finanziare diversi progetti di ricerca. La storia di Laura ha avuto ribalta nazionale quando ha rappresentato l’Italia alle finali di “Miss Wheelchair World” a Varsavia, “Miss Mondo in Carrozzina”. Seguitissima su Instagram e Facebook, Laura è ormai ambita ospite anche in televisione, sia a “La vita in diretta” che su “Mattino Cinque”, inoltre l’anno scorso è stata ospite col marito della trasmissione “Da qui a un anno”, condotta da Serena Rossi su Nove. Il cantautore Domenico Varriale le ha anche dedicato un toccante brano, “Guidami”. Dovunque appaia, in tv, in radio, sul web o sulla carta stampata, Laura dimostra sempre che non è importante camminare sulle gambe se si sa volare in alto con le ali del cuore.“Spero che un giorno- ha detto Laura commuovendo il mondo- quando chiederanno a Ferdinando il perché la sua mamma non cammina, lui potrà rispondere che la sua mamma è come una sirena, non cammina con le gambe ma ha una coda con le ruote”. E così, anche una trasmissione televisiva, se fatta con il cuore e con gente di cuore, può trasformare una carrozzina in una fiaba. Grazie, Renè Bonante.