Giornata di prevenzione della salute a Sorrento con la Consulta Sanità
E’ stata un grande successo, per la partecipazione numerosa della popolazione, la soddisfazione degli utenti e l’importanza dei risultati, la “Giornata di Prevenzione sanitaria cittadina - Prevenzione, salute e benessere”, organizzata la mattina di domenica 15 settembre in Largo Giovanni Paolo II a Sorrento dalla Consulta della Sanità del Comune di Sorrento, coordinata dal dottor Costantino Astarita, con l’Assessorato alle Pari Opportunità diretto da Rachele Palomba.
Alla fine dell’intensa mattinata, l’assessore Palomba ha commentato, molto soddisfatta: “Abbi cura del tuo corpo, è l’unico posto dove vivrai per sempre. È proprio vero che i vecchi detti non sbagliano mai! In tanti ci hanno raggiunto in piazza, per quello che è stato il primo di una serie di incontri che abbiamo in programma, dedicati alla prevenzione e alla salute. La giornata si iscrive nel segno dell’obiettivo che il Sindaco della Città di Sorrento, Giuseppe Cuomo, la Giunta e l’intera Amministrazione Comunale si sono posti quando hanno voluto la nascita della Consulta Sanitaria comunale: le Consulte sanitarie sono infatti organi tecnici previsti dall’ordinamento italiano nell’ambito della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, ai fini della tutela di salute, diritti del malato, servizi sociali, sanitari e ospedalieri, campagne di sensibilizzazione e di prevenzione rivolte alla comunità. Dico grazie di cuore ai Medici della Consulta della Sanità di Sorrento, che in maniera volontaria hanno offerto le loro professionalità, siamo riusciti a segnalare per tempo condizioni che avrebbero potuto preoccupare. Continueremo, insieme, a impegnarci per offrire sicurezza e benessere ai cittadini di Sorrento”.
Oltre 100 persone, adulti, bambini, anziani, hanno usufruito dell’iniziativa in cui i professionisti della Consulta comunale si sono resi disponibili per consulenza gratuita nutrizionale, pediatrica, oculistica, otorinolaringoiatrica, cardiovascolare e internistica. Commenta l’assessore Massimo Coppola, che con Rachele Palomba ha curato l’evento: “Come nelle intenzioni degli organizzatori, Sorrento si è trasformata in un vero e proprio ‘villaggio della salute’, in cui la popolazione ha avuto la possibilità di usufruire liberamente, con accesso diretto e senza prenotazione alcuna, dei consigli degli esperti impegnati in questa campagna di prevenzione gratuita. L’intero percorso ha rappresentato una full-immersion nella tutela della saluteper tutta la famiglia, in ogni fascia di età, al fine di sensibilizzare la popolazione su ruolo e importanza della prevenzione, valorizzando il benessere fisico e psichico del cittadino come perno fondante dell’impegno sociale e istituzionale. Precisa il dottor Costantino Astarita: “Fare uscire i medici dallo studio, per aprirsi alla cittadinanza, consentendo alle persone di parlare senza barriere di problemi, aspettative, dubbi e timori con personale sanitario esperto e formato, ha rappresentato un’occasione importante per capillarizzare l’assistenza, contrastare le disuguaglianze, avvicinare la popolazione ai temi della salute, accrescere la consapevolezza attraverso un linguaggio chiaro e comunicativo, eliminare le distanze, far acquisire stili salutari, il tutto a vantaggio della crescita valoriale della comunità. Lo spirito della giornata si inserisce nel criterio di ‘Promozione della Salute’, definita dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità ‘dare alle persone i mezzi per diventare padroni della propria salute e per migliorarla, ai fini di raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale’. Con questo evento, Sorrento rinforza la sua forte vocazione alla tutela della salute dei cittadinigià dimostrata dalla stessa istituzione della Consulta Sanità e dal fatto che ha conseguito il titolo di Città Cardioprotetta (sono circa 100 le città in Italia), obiettivo raggiunto grazie alla installazione di oltre 10 defibrillatori distribuiti sul territorio, prontamente disponibili per cittadini e turisti, e alle iniziative di formazione di volontari abilitati all’uso, promosse dal Comune con l’assessorato alle Politiche giovanili retto da Massimo Coppola, e realizzate dall’Associazione Scientifica Giec (Gruppo Intervento Emergenze Cardiologiche)”.
La “mattinata della salute” ha previsto il posizionamento di un tavolo di accoglienza e registrazione dove le infermiere Carla Aprea (segretario della Consulta sanitaria) e Mariella Tramontano hanno coordinato le consulenze, fornendo assistenza, informazioni e consigli alle persone interessate al percorso, orientandole in base alla prima valutazione sul prosieguo dell’iter.
Gli specialisti sono stati dislocati in tre gazebo: il gazebo numero uno è stato dedicato alla consulenza nutrizionale con Angela Crimi e pediatrica con Carlo Alfaro; nel gazebo numero due è stata effettuata consulenza cardiovascolare e internistica, a cura di Costantino Astarita (cardiologo), Francesco Gambardella (specialista medicina generale) e Luigi La Rocca (infermiere professionale); nel gazebo numero tre, consulenza oculistica con Giancarlo Arienzo e otorinolaringoiatrica con Tullio Tartaglia.
Ad ogni paziente, alla fine della consulenza richiesta, è stata rilasciata una scheda personale con una nota conclusiva dei risultati dell’incontro. “Abbiamo incentrato il percorso clinico nel nostro spazio fondamentalmente sull’educazione alimentare”, spiegano Angela Crimi e Carlo Alfaro, “in quanto è oggi noto che l’alimentazione rappresenta, a tutte le età, un veicolo precipuo di custodia della salute. In particolare, educare i bambini (e le loro famiglie) a una sana cultura alimentare, secondo l’ammonimento di Ippocrate, padre della moderna Medicina, ‘fa che il cibo sia la tua medicina’, significa crescere in prospettiva una popolazione sana.
I regimi alimentari non salutari attualmente sono la principale causa di morti e malattie in tutto il mondo. Le regole e abitudini della sana alimentazione e il comportamento alimentare si imparano da piccoli e fungono da base e guida per il comportamento alimentare da adulti. Inoltre, nella fase di crescita si crea la programmazione metabolica ed enzimatica del corpo, per cui il cibo è capace di agire come un farmaco nel modulare il funzionamento di innumerevoli geni e regolare le funzioni ormonali e i processi metabolici. E’ già dall’epoca pre-natale e addirittura pre-concezionale, oltre che durante l’infanzia, che si pongono le basi per il rischio di sviluppare malattie croniche non trasmissibili da adulto quali malattie cardiovascolari, diabete e tumori, in quanto le influenze alimentari e ambientali su feto, neonato e piccolo bambino (i primi ‘1000 giorni’) hanno la capacità di modificarne in modo permanente la struttura, ‘programmandone’ i successivi meccanismi di funzionamento e adattamento”.
Attività preminente del gazebo numero due è stato invece informare sul rischio cardiovascolare. Spiegano i sanitari responsabili del percorso: “Le malattie cardiovascolari, principale causa di morte nei Paesi occidentali, sono in parte evitabili attraverso cambiamenti negli stili di vita e correzione di alcuni fattori di rischio. I fattori di rischio controllabili sono fumo, diabete, sedentarietà, obesità, dieta scorretta, colesterolo LDL elevato, ipertensione, mentre sono fattori di rischio non controllabili età, sesso, familiarità. L’individuazione delle persone a medio e ad alto rischio cardiovascolare permette di intraprendere azioni capaci di modificare in positivo lo stile di vita e gli altri elementi sfavorevoli ma modificabili. Sulla base di questi dati, l’Istituto Superiore di Sanità ha stilato la ‘Carta del rischio cardiovascolare’, che calcola il rischio di subire un evento cardiovascolare maggiore (infarto e ictus), nei successivi 10 anni, in soggetti che non ne hanno già subito uno, nella fascia di età dai 40 ai 70 anni. I fattori considerati sono sei: il sesso, l’età, la colesterolemia, la presenza o assenza di diabete, ipertensione e abitudine tabagica. Abbiamo avuto modo di identificare, nella mattinata, diversi casi a rischio che non sapevano di esserlo”.
Nel terzo gazebo, in opera oculista e otorinolaringoiatra. Spiega l’oculista Giancarlo Arienzo: “Agli utenti è stato offerto il Test di Amsler, per l’identificazione precoce della Degenerazione Maculare Legata all’Età (DMLE), o Degenerazione Maculare Senile (DMS), una malattia degenerativa della macula, ovvero della parte centrale della retina deputata alla visione distinta e alla percezione dei dettagli. E’ la causa principale, nei Paesi industrializzati, di perdita grave della visione centrale negli individui al di sopra dei 50 anni. La visione periferica viene invece risparmiata.Il rischio aumenta con l’età. Lo screening, effettuato prima che insorgano i sintomidi visione centrale offuscata, calo della vista, difficoltà di lettura, visione distorta delle immagini, facilita una diagnosi precoce e un intervento tempestivo e mirato, limitando così i danni. Il Test di Amsler è un esame di autovalutazione, costituito dalla Griglia di Amsler, un reticolo a righe verticali e orizzontali utile per controllare il proprio campo visivo centrale. La griglia va osservata con un occhio alla volta (coprendo l’altro con il palmo della mano), a una normale distanza di lettura (30-45 cm), in un ambiente ben illuminato, indossando gli occhiali da vicino se normalmente utilizzati nella lettura. Si chiede al paziente di guardare direttamente al centro della griglia, fissando il punto bianco centrale per circa 10 secondi. Sintomi iniziali della DMLE possono essere che le linee della griglia vengono viste ondulate, distorte, interrotte, oppure parti della griglia risultano offuscate, sfocate, annebbiate, scure o vuote, mancanti, oppure non si vede il punto bianco al centro della griglia o tutti e 4 gli angoli della griglia”.
La consulenza otorinolaringoiatrica ha puntato invece soprattutto alla prevenzione della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas), patologia spesso silente, poco conosciuta e troppo sottovalutata, che molti non sanno di avere e che, se non correttamente diagnosticata e trattata, può avere conseguenze gravi per la salute, predisponendo a rischiodi danni cardiovascolari e neurologici, attraverso l’identificazione precoce di segnali di allarme. Ricorda Tartaglia: “Uno studio del Karolinska Institutet di Stoccolma, appena pubblicato sulla rivista Circulation, su un campione di 1,3 milioni di persone, ha confermato che chi soffre di insonnia ha maggiori probabilità di malattia coronarica, insufficienza cardiaca e ictus ischemico. Le apnee ostruttive condizionano la qualità del sonno, si associano a fastidiosi disturbi come mal di testa, sonnolenza diurna, astenia, irritabilità e scarsa concentrazione, oltre a rappresentare una delle prime cause di incidenti stradali. Si stima che per ogni paziente che sa di soffrire di apnea ostruttiva/russamento/disturbo respiratorio del sonno, ce ne sono altri quattro che non lo sanno, e solo il 3-4% di tutti coloro che soffrono di apnee notturne riceve terapie adeguate. Sette italiani su dieci sarebbero a rischio Osas, di cui l’80% uomini e oltre la metà over 50 anni”.
Un valido supporto alla Giornata è stato fornito dalle attiviste dell’Associazione “Diamo vita ai giorni”, presieduta dalla dottoressa Crimi. “Darsi una mano per affrontare la malattia, accettare il dolore, vincere la paura, trovarsi interiormente. Non solo curarsi ma prendersi cura” è il motto dell’Associazione di volontariato costituita nel 2012 da un gruppo di donne della Penisola sorrentina che, affermano, “hanno il sorriso dentro dopo aver affrontato il dolore fisico ed emotivo”, offrendo un supporto a tutte le persone che vivono un disagio oncologico, neurologico o legato ad altre gravi patologie attraverso un ventaglio di attività di volontariato.
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