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Il Mondo dopo Brexit

Autore: dott. Massimo Fienga | Pubblicato Luglio 2016 in Attualità

L’attuale referendum inglese ha messo a nudo le fratture Britanniche (Scozia, Irlanda del Nord e grandi Città - a cominciare da Londra - che hanno votato in maggioranza Raimain - Rimanere -). Non è bastato. Nei prossimi mesi l’unione Europea, il Regno Unito e il resto del Mondo sono chiamati a compiere delle scelte radicali che non avrebbero mai pensato di dover fare, in attesa di eventuali referendum che si annunciano probabili in Olanda e Danimarca.
Una delle più qualificate giornaliste esperte delle situazioni interne del Regno Unito Arianna Giovannini, dice: “Il primo ministro Scozzese Sturgen ha già rilasciato dichiarazioni che fanno pensare ad un referendum per l’indipendenza. Stesso per l’Irlanda del Nord che guarda ad eliminare il processo di pace. È stato infatti l’elettorato più “anziano” a votare compatto per l’uscita. La situazione Inglese è dunque complessa e instabile”. Secondo uno studio della Bertelsmann Stiftung in collaborazione con l’Info Istitute di Monaco, la Brexit potrebbe costare ai contribuenti Inglesi circa 313 miliardi di Euro con un Pil in contrazione del 13% nell’arco di 12 anni. La media reale di perdita pro-capite sarebbe 700 euro annui.
Il settore Chimico è quello che subirebbe le maggiori perdite, circa 11%, subito seguiti da quelli della produzione auto, meccanico, ingegneristico (dati report studi finanziari).
Intanto l’uscita di scena del Regno Unito divide sempre più le opinioni dell’elettorato Europeo.
Il cataclisma economico evidenziato da Goldman Sachs, da Bertelsmann e dalla Confindustria Inglese sottointende preoccupazioni più politiche che economiche dei paesi UE.
Quali saranno i veri scenari futuri della Zona Euro e dell’Unione Europea? Dipenderà molto dalla volontà e la forza politica di tutti.